Possibile svolta nel caso del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano trovato morto in Egitto a febbraio 2016. Dopo la missione al Cairo, terminata oggi, i pm della Procura di Roma si apprestano, infatti, a formalizzare le prime iscrizioni nel registro degli indagati.
Si tratta di poliziotti e agenti operativi del servizio segreto civile egiziano già identificati nei mesi scorsi dagli investigatori italiani del Ros dei Carabinieri e dello Sco della Polizia. Secondo gli inquirenti avrebbero avuto un ruolo nel sequestro del ricercatore friulano e nell’attività di depistaggio messa in atto dopo il ritrovamento del suo cadavere sulla strada che collega il Cairo con Alessandria D’Egitto.
Nella nota congiunta viene ribadita la volontà degli inquirenti a proseguire nell’attività di indagine ma nel corso del confronto al Cairo la delegazione italiana ha espresso la volontà di procedere alle iscrizioni.