Era il 28 settembre quando Michelle Bachelet, da poco nominata alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, annunciava di voler inviare in Italia una commissione ad hoc per fronteggiare, a suo dire, “il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”. Una decisione che da una parte ha ricevuto il plauso delle opposizioni, dall’altra le forti critiche della maggioranza gialloverde e dello stesso Governo, con Matteo Salvini in testa che parlò in quell’occasione di una Onu “prevenuta”. “Non accettiamo lezioni”, disse il vicepremier leghista, lanciando un mantra che è stata poi riutilizzato anche in altre occasioni. Nel frattempo i giorni sono passati, ma niente è accaduto e nessuno è arrivato in Italia. Da qui la domanda: che fine ha fatto l’Onu? A svelare l’arcano è stata la viceministro degli Esteri, Emanuela Del Re, che ha risposto a un’interrogazione del forzista Enrico Aimi.
Nella replica la Del Re ricorda innanzitutto come il ministro Enzo Moavero Milanesi abbia sin da subito definito “non appropriati” gli epiteti della Bachelet. Ma non è tutto. Nella risposta, infatti, vengono menzionati tutti gli incontri in cui Moavero ha sottolineato l’impegno dell’Italia nella gestione del flusso migratorio. Tanto che il 5 ottobre scorso – ecco svelato l’arcano – è stata la stessa Bachelet a doversi ricredere e, “nel corso di un colloquio con il nostro rappresentante permanente a Ginevra (dove ha sede il Consiglio per i Diritti umani dell’Onu, ndr)”, ha sottolineato come l’Italia “non possa più sopportare da sola il ‘fardello delle migrazioni’”, concordando “sull’esigenza di affrontare il fenomeno migratorio alle sue ‘root causes’ (cause profonde, ndr)”. Esattamente quanto chiesto sin dall’inizio da questo Governo.
Questo non vuol dire che ora non possano arrivare i controlli né tantomeno che l’Italia non sia disponibile. Come sottolineato sempre dalla Farnesina, infatti, il nostro Paese ha sempre garantito massima disponibilità. Quel che nessuno dice, però, è che nell’ultimo periodo “l’invio di analoghe missioni sia già avvenuto in altri Paesi europei, quali Francia e Germania” ed è previsto “anche in Austria”. Senz’altro curioso che Emmanuel Macron, sempre prodigo nell’accusare l’Italia in fatto di gestione migranti, nulla dica o abbia detto in riferimento a tale ispezione. Nel frattempo, contrariamente a quel che si pensi, l’Italia si è mossa – e bene – sull’ambito dei diritti umani, tanto da essere eletta al Consiglio di Ginevra “con il più alto numero di voti nel gruppo dei Paesi occidentali ed altri Stati (Weog) ed il più alto numero di voti a livello dell’Unione europea”. E ha ben donde la Del Re nel sottolineare che, al di là di tante parole, questo rappresenta il “più alto apprezzamento della comunità internazionale per l’impegno dell’Italia a favore della tutela dei diritti umani”. Alla faccia, tra gli altri, di Macron.