E’ stata ribattezzata “legge Pirozzi”, perché a presentarla è stato l’ex sindaco di Amatrice, il comune del Reatino distrutto dal sisma del 2016, Sergio Pirozzi, oggi presidente della commissione Ricostruzione del Consiglio regionale del Lazio. La norma, approvata alla Pisana venerdì scorso, stanzia 7,7 milioni di euro nel biennio 2019-2020 per i privati delle aree in zona sismica 1, quella più a rischio, che potranno godere di contributi a fondo perduto fino al 30 per cento da parte della Regione Lazio per interventi di adeguamento sismico degli stabili pre-1974, per i quali sarà anche possibile ottenere dalla banche prestiti a tasso agevolato.
“Il Lazio – ha detto Pirozzi presentando la legge insieme al presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni – è ultimo per tante cose, stavolta siamo primi. Conviene mettere risorse su ogni tragedia o forse è più conveniente investire sulla prevenzione. Noi con questa legge vogliamo dire alla politica ‘più importante’ che è necessario investire”.
La legge permette di accelerare e semplificare la ricostruzione dei Comuni terremotati, dando tra l’altro la possibilità di ridurre i piani dell’edificio ampliando fino al 50 per cento l’area di sedime, abbassando così la vulnerabilità sismica dell’edificio. Si potranno ridurre le aree boschive (con obbligo però di compensazione nello stesso Comune) per realizzare opere di pubblica utilità.
La norma promuove studi sui fattori di rischio e sulla vulnerabilità sismica, e finanzia il completamento degli studi di microzonazione che produrranno, come atto conclusivo, il ‘Documento sul rischio sismico regionale’. A tale documento dovranno adeguarsi gli strumenti urbanistici. Istituita anche la Giornata regionale dell’alfabetizzazione sismica, ogni 13 gennaio, in ricordo del catastrofico terremoto della Marsica del 1915.
“Dopo la tragedia c’è sempre un investimento di risorse – ha concluso Pirozzi – poi si cade nell’ignavia. Oggi questa legge deve far riflettere: un piano straordinario di messa in sicurezza dell’Italia sarebbe l’uovo di Colombo, questo è un territorio fragile e faremmo crescere il Pil senza fare niente di straordinario. Ora speriamo che altre Regioni ci imitino”.