Matteo Salvini aveva promesso una riorganizzazione degli spazi per l’accoglienza e i fatti gli stanno, nel bene o nel male, dando ragione. Il caso più emblematico è il Centro di accoglienza di Mineo che tanto ha fatto discutere in passato anche per le inchieste che hanno investito la gestione del centro. Il primo gennaio 2018 il Cara di Mineo ospitava 2.585 migranti, che oggi sono scesi a 1.726. Il calo è del 33% e si è accompagnato a una progressiva riduzione dei costi.
Numeri che, inevitabilmente, fanno godere il Viminale. E sono sempre fonti del Viminale che fanno osservare un altro aspetto non secondario: il contratto in vigore il primo di gennaio 2018 prevedeva una spesa da 33,06 euro a testa al giorno per migrante, per un costo quotidiano di 85.460 euro. A ottobre è entrato in vigore un nuovo contratto, con una spesa giornaliera scesa a circa 22 euro per migrante al giorno. Con le presenze attuali, il costo quotidiano è di 37.972 euro.
Se ci fosse già in vigore il nuovo capitolato previsto dal ministro Matteo Salvini, la spesa scenderebbe ulteriormente. La base d’asta, infatti, sarà di 19,33 euro per migrante al giorno, con un esborso complessivo quotidiano massimo (ipotizzando le presenze attuali) da 33.364 euro. “Volevamo ridurre presenze e costi del Cara di Mineo e lo stiamo facendo – commenta Salvini – Ora è finita la pacchia”.