Dopo la bocciatura della Manovra da parte della Commissione Ue, che accusa l’Italia di aver violato in modo “particolarmente grave” la regola sul debito, raccomandando l’apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti del nostro Paese.
Il rapporto della Commissione sarà discusso entro due settimane dai rappresentanti dei governi riuniti nel Comitato Economico e Finanziario del Consiglio. Successivamente, la Commissione chiederà ai ministri delle Finanze riuniti nel Consiglio Ecofin di adottare una decisione sull’esistenza di un deficit eccessivo e quindi una raccomandazione per il percorso di rientro dell’Italia.
La procedura per deficit eccessivo deve essere avviata entro il 1° febbraio. Ma già nell’immediato l’Italia rischia, appena avviata formalmente la procedura, una prima sanzione immediata. Entro 20 giorni dall’avvio della procedura, la Commissione deve chiedere al Consiglio di raccomandare allo Stato membro, cioè all’Italia, di versare fino allo 0,2% del Pil dell’anno precedente in un deposito fruttifero: la Commissione deciderà se ci sono condizioni di gravità tali da giustificare questo adempimento. In casi specifici, lo Stato membro può inviare un parere ragionato per chiedere che la sanzione dello 0,2% di deposito non venga applicata.
Una volta avviata la procedura per deficit eccessivo, l’Italia dovrà, inoltre, rispettare gli obiettivi di bilancio fissati da Commissione ed Ecofin in termini di deficit nominale, deficit strutturale e criterio della spesa. L’aggiustamento minimo richiesto dalle regole è pari a una riduzione dello 0,5% del deficit strutturale. La prima verifica sarà effettuata entro 6 mesi, anche se la Commissione potrebbe decidere di abbreviare i tempi a 3 mesi, visto che quella dell’Italia è considerata una violazione “particolarmente grave”.
Nel caso in cui la Commissione ritenga che il Governo italiano non abbia agito con misure efficaci, può successivamente imporre una multa che va dallo 0,2% allo 0,5% del Pil e la sospensione dei fondi Ue. Per uscire dalla procedura per deficit eccessivo, l’Italia dovrà realizzare una riduzione del debito pari a un ventesimo della parte eccedente il 60% del Pil nel corso di tre anni di fila.