Primo banco di prova, alla Camera, per la tenuta della delibera sul taglio dei vitalizi targata M5S. Oggi, in Consiglio di giurisdizione di Montecitorio, ossia l’organo interno competente a dirimere in primo grado le controversie tra gli ex parlamentari e l’amministrazione, pioverà un’altra quindicina di istanze di sospensiva della sforbiciata operata dal provvedimento del presidente della Camera, Roberto Fico.
RICORSI SU RICORSI – Le nuove istanze vanno ad aggiungersi alle 57 già illustrate mercoledì scorso dall’avvocato ed ex parlamentare del Pdl, Maurizio Paniz. E sono tutte relative alle particolari condizioni di alcuni dei 535 ex deputati (su un totale di 1.176) che hanno non solo impugnato la delibera Fico nel merito, ma hanno anche dato mandato al legale di chiedere la sospensione in via cautelare degli effetti della delibera che scatteranno dal primo gennaio del 2019. Quando, per effetto del ricalcolo contributivo di tutti i vitalizi in essere, determineranno con efficacia retroattiva, una consistente decurtazione alla maggior parte degli assegni erogati da Montecitorio agli ex deputati. Con un risparmio per le casse della Camera stimato complessivamente in 40 milioni di euro l’anno (sui 136,1 totali messi a bilancio per il 2018).
Le istanze presentate da Paniz riguardano, in verità, situazioni particolari. Si tratta, per lo più, di ex parlamentari in età molto avanzata, che necessitano di cure mediche o per i quali il vitalizio rappresenta l’unica fonte di reddito e senza il quale cadrebbero nell’indigenza. Quella del Consiglio di giurisdizione della Camera, presieduto dal dem Alberto Losacco, e completato dalle deputate Stefania Ascari (M5S) e Silvia Covolo (Lega), sarà oggi solo un’udienza interlocutoria in attesa della sentenza che deciderà le sorti dell’ottantina di ricorrenti che hanno fatto richiesta di sospensiva.
CARTE BOLLATE – Sull’esito, l’avvocato Paniz è ottimista. Come lo è del resto anche sulle sorti della stessa delibera Fico. “Dal punto di vista giuridico resto convinto che non esiste alcun profilo che consenta di sostenere questo provvedimento – spiega contattato da La Notizia -. Non era mai successo prima nella storia della Repubblica italiana che si intervenisse su un diritto acquisito”. Posizione diametralmente opposta, neanche a dirlo, a quella dei Cinque Stelle che, già dalla precedente legislatura, hanno armato, sul taglio dei vitalizi, una vera e propria battaglia. Il cui esito finale saranno proprio gli organi giurisdizionali interni di Montecitorio (e prossimamente anche del Senato) a stabilirlo.