“L’intesa con la Lega (sulla prescrizione, ndr) era già scritta nel contratto di Governo”. Non ha dubbi Francesco D’Uva, capogruppo alla Camera del Movimento Cinque Stelle.
Subito il via libera alla norma blocca-prescrizione che entrerà in vigore tra un anno, dopo la riforma del processo penale. Soddisfatti dell’accordo raggiunto con la Lega?
“La giustizia in Italia soffre di decenni di incuria e strumentalizzazioni. Con questo Governo e questa maggioranza il cambio di passo è evidente. La verità è una: al netto dell’ostruzionismo di chi vuole che i condannati restino impuniti per continuare con le loro magagne, la giustizia va riformata. Occorrono interventi conformi ai principi generali espressi dalla nostra Carta e ai diritti universali, ma incisivi nella misura in cui garantiscano sempre e comunque la certezza della pena. Con la Lega l’accordo è a monte e scritto nero su bianco sul contratto di Governo. Andiamo avanti fino in fondo”.
Bloccata la prescrizione dopo il primo grado occorrerà, come sostengono anche molti magistrati, accorciare i tempi dei processi. In tanti prima di voi ci hanno provato senza successo, come pensate di riuscirci?
“Quando si vuole raggiungere un risultato e si lotta per una causa nobile, gli strumenti si trovano eccome. Il nostro ordinamento ci dà innumerevoli possibilità. Penso alle assunzioni nel comparto giustizia (ci sono già 500 milioni nella legge di bilancio), alle depenalizzazioni dei reati lievi, all’alleggerimento dei passaggi procedurali”.
Il ministro Bonafede ha definito questa norma “il primo passo di una riforma epocale”. Verso quale traguardo?
“La certezza della pena e la realizzazione di quanto chiedono da sempre, ma invano, i cittadini: verità e giustizia effettiva. Il cambiamento non è soltanto quello che sta dimostrando questo Governo, ma è anche la voglia che abbiamo tutti di una società finalmente equa e sana”.
Ma per tagliare a questo traguardo Di Maio è arrivato a minacciare conseguenze estreme: “Senza accordo sulla prescrizione, salta il contratto di Governo”. Come si spiega tanta resistenza da parte della Lega?
“La nostra lettura delle dichiarazioni del capo politico del MoVimento è chiara e univoca: l’accordo con la Lega esiste ed è riversato nel contratto di governo. Riguarda quei temi e quelle modalità. Non parlerei di resistenze, ma di visioni delle quali siamo chiamati a fare una sintesi: è il nostro lavoro”.
In Commissione si è rischiata la rissa con le opposizioni. Vi contestano il metodo, per l’ampliamento del perimetro del ddl anticorruzione in cui finirà la norma sulla prescrizione, e il merito della riforma parlando di deriva illiberale…
“Non dimentichiamo che le opposizioni di oggi sono le stesse forze politiche che praticavano la ‘tagliola’ nella scorsa legislatura. Gli stessi che, dagli scranni del Governo, hanno sempre zittito il Parlamento e non hanno mai fatto nulla per risolvere i problemi che oggi noi stiamo affrontando efficacemente. È ridicolo che adesso facciano la morale a un Mov imento che invece sta dalla parte dei cittadini e che, con le sue proposte, coniuga democrazia rappresentativa e diretta”.
Quello sulla prescrizione non è il primo episodio di tensione con la Lega: dalla rimozione di Battiston all’Asi decisa senza consultarvi allo stallo sulle nomine dei direttori delle Reti Rai, solo per citare i più recenti. Non teme che a lungo andare tutte queste fibrillazioni possano logorare la tenuta della maggioranza e del Governo?
“È un normale confronto che ci permette di adottare provvedimenti concreti, come appunto quello sulla prescrizione. Siamo due diverse forze politiche ed è chiaro che per ogni singola questione, specialmente le più delicate, si debba trovare un punto di caduta. Per la Rai stiamo cercando figure che permettano un salto di qualità. Troveremo la quadra anche su questo”