Il vicepremier Luigi Di Maio, sui social usa l’immagine del crollo di un controsoffitto in un’aula del Politecnico di Milano, a causa delle infiltrazioni d’acqua dovute all’ondata di maltempo che sta flagellando l’italia nelle ultime 48 ore, per annunciare che il 2019 sarà l’anno del cambiamento.
“Basta vitalizi, basta sprechi, basta fare manovre lacrime e sangue che alla fine aumentano il debito. Torniamo a investire sulle imprese e sulle persone. Il 2018 è l’anno della battaglia. Il 2019 è l’anno del cambiamento” afferma il leader del M5S. Per Di Maio l’immagine del crollo “rappresenta uno dei simboli delle politiche scellerate portate avanti negli ultimi anni”.
“Tagli ovunque. Tagli all’istruzione, tagli alla sanità, tagli ai Comuni, tagli alla manutenzione, tagli al welfare, tagli alla cassa integrazione, tagli alla sicurezza. E investimenti in opere faraoniche e inutili. E’ per questo – dice il vicepremier – che abbiamo detto basta”.
Le ultime limature alla legge di bilancio sono state compiute in mattinata. E che il momento fosse delicato lo si era capito dalla scelta del premier, Giuseppe Conte, di rinviare di qualche ora la partenza per l’India. La Manovra arriverà mercoledì all’esame del Parlamento per l’inizio della discussione generale. E alla fine la quadratura del cerchio è arrivata: il testo è chiuso, ed ora è al vaglio dei tecnici della Ragioneria dello Stato e del ministero dell’Economia.
Una quadratura frutto dell’ultimo incontro tra il presidente Conte e il titolare del Mef, Giovanni Tria. E non manca qualche novità dell’ultim’ora. Dall’aumento a 4,3 miliardi di euro in tre anni delle risorse per il rinnovo del contratto degli statali alla cedolare secca al 21% sugli affitti dei negozi o delle botteghe con superficie fino a 600 metri quadri. Dall’incremento di 30 milioni all’anno dei fondi per le Politiche giovanili, allo sblocco delle assunzioni. Con l’arrivo di 1.500 nuovi vigili del fuoco (tra il 2019 e il 2020), 6.150 per le Forze dell’ordine tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria (tra il 2019 e il 2022).
Nel frattempo al Mef è arrivata una nuova lettera (ecco il testo) in cui la Commissione Ue chiede al Governo “una relazione sui cosiddetti ‘fattori rilevanti’ che possano giustificare un andamento del rapporto Debito/Pil con una riduzione meno marcata di quella richiesta”. “Tale relazione – scrive il Mef -, prevista nelle procedure che governano la regola del debito, dovrà essere trasmessa entro il prossimo 13 novembre. La lettera che chiede chiarimenti, pervenuta al Mef anche negli anni passati, giunge a seguito della ‘opinione’ sul Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2019 adottata dalla Commissione il 23 ottobre scorso. La risposta del MEF, alla luce della quale si giustificherà la traiettoria di discesa del rapporto Debito/PIL indicata nel DPB, sarà inviata a Bruxelles rispettando la scadenza indicata”.