Negli ambienti della mala si parlerebbe di vendetta trasversale. Il meccanismo è questo: quando non si può colpire un bersaglio sgrosso si spara a quanto ha di più vicino. E caro. La Commissione di Vigilanza sulla Rai ovviamente non ha nulla a che spartire con certi mondi al di fuori della legalità, ma la proposta di chiamare in audizione nientepopodimeno che in Parlamento il direttore della Rete 1 per chiedere conto del calo di ascolti nel programma condotto da Elisa Isoardi richiama quei sistemi di ritorsione. La Isoardi è notoriamente legata al vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, e per questo non è stata fatta direttore generale o presidente della tv pubblica, ma conduce semplicemente una trasmissione – La prova del cuoco – come aveva già fatto in passato, prima dell’inizio della sua relazione sentimentale. Ciò nonostante adesso sembra che le si voglia fare scontare qualcosa che nulla ha a che fare col suo lavoro, come è facilmente dimostrabile se solo si pensa a quanti presentatori di programmi flop della Rai siano mai stati convocati o fatti oggetto di audizioni parlamentari. Un metodo che appare ancora più insopportabile e sospetto se si pensa che la sollecitazione arriva dal Pd. Dove sulla crisi dell’audience (il proprio) sono ormai esperti.
Il Pd chiama il direttore di Rai1 in Commissione di Vigilanza per chiedere conto del calo di ascolti nel programma Tv della Isoardi. E dire che nessuno è più in crisi di audience dei dem
La Prova del cuoco di Elisa Isoardi nel mirino del Parlamento