Il bilancio italiano mostra una deviazione “senza precedenti nella storia del Patto di stabilità”. A scriverlo è la Commissione Ue nella lettera all’Italia consegnata dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, al ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Nella lettera la Commissione sottolinea “un non rispetto particolarmente serio con gli obblighi del Patto” e chiede al Governo di dare una risposta ai rilievi entro lunedì 22 ottobre.
“Abbiamo ricevuto la lettera con le osservazioni della commissione. Si apre – ha commentato il ministro Tria a margine dell’incontro con Moscovici – quello che abbiamo definito un dialogo costruttivo partendo da valutazioni diverse sulla nostra politica economica. Abbiamo constatato queste valutazioni diverse, riteniamo di dovere approfondire le nostre spiegazioni delle ragioni della nostra politica, di far conoscere meglio alla commissione le riforme strutturali che porteremo avanti con la legge di bilancio e quindi di poter avvicinare speriamo le nostre posizioni”.
Da Bruxelles, dove è impegnato al vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Unione europea, poco prima era intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “E’ una lettera – ha detto il premier – che riceveranno anche altri Paesi, è prassi riceverla in condizioni di questo tipo, posso immaginare che esprimerà seria preoccupazione dell’Ue, con un riferimento alla deviazione del rapporto deficit/Pil rispetto a quanto preventivato. Ma non è una grossa deviazione”.
“Senza entrare in una discussione sulle politiche che il governo legittimamente sceglie, l’auspicio di aumentare le spese pubbliche portando il deficit al 2,4 resta oggetto di preoccupazione per la Commissione e molti stati membri” ha dichiarato, invece, il commissario Moscovici al termine dell’incontro con Tria. Moscovici ha poi aggiunto che l’Italia “è trattata come gli altri Stati membri, non ci sono retro-pensieri o discriminazioni, a titolo personale ho molta simpatia per questo paese fondatore dell’Unione e non immagino un’Europa senza Italia o un’Italia senza Europa”.
Il commissario agli Affari economici ha ricordato che l’Italia negli ultimi anni ha avuto “30 miliardi di euro di flessibilità” e che non si può dire “che la Commissione sia contro l’Italia”. Moscovici ha aggiunto che la Commissione “è l’arbitro sul campo, la persona che fa rispettare le regole del gioco, e non l’avversario”. Regole, ha aggiunto, che permettono agli Stati “di lavorare insieme” e si applicano “a tutti con equità e giustizia”.
“Venite qui tra la gente, non pontificate da Bruxelles con le lettere: venite qui e abbiate il coraggio di dire agli italiani che non hanno i diritti di tutti gli altri popoli europei” ha detto, invece, il vicepremier Luigi Di Maio, nel corso di una diretta Facebook.
“Oggi l’Europa ha mandato una letterina al governo italiano, dicendo che la manovra non va bene. Il messaggio ai signori di Bruxelles è ‘non rompeteci le scatole’, altrimenti il dubbio è che vogliano un’Italia serva. Questo governo va avanti per 5 anni” ha commentato il vicepremier, Matteo Salvini, durante un comizio a Bolzano.