Prende a prestito l’innocenza con cui solo un bambino può dire al re che è nudo, e stavolta è il Presidente della Repubblica a svelare a centinaia di studenti che il Paese ha solo un abito di cui non si può privare. Incontrando al Quirinale i ragazzi di numerose scuole, Sergio Mattarella ha spiegato quanto sia fondamentale oggi come sempre la nostra Costituzione.
“C’è un sistema complesso di pesi e contrappesi – ha detto rispondendo a diverse domande – perché la storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere”. Per il Capo dello Stato “ci sono, rispetto a questo pericolo, due antidoti. Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo – e, ragazzi, anche, perché no – di autoironia che è sempre molto utile a tutti”. “C’è poi un altro antidoto – ha proseguito il Presidente – che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo. La nostra Costituzione conta molto sul primo aspetto, quello dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo consente anche al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione”.
All’incontro aperto a un numero ristretto di scuole secondarie hanno preso parte istituti di tutto il Paese, anche grazie all’iniziativa di organizzazioni scolastiche come Dirigentiscuola Codirp, il sindacato guidato da Attilio Fratta. Tra questi istituti, per la prima volta è stato inserito il liceo scientifico e tecnico “Biagio Pascal” di Labaro (Roma), sotto il coordinamento del preside Antonio Volpe e dei docenti Giuseppe Pedullà, Stefania Colucci e Anna Maria Tripodi.