Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha emanato il decreto sicurezza inviando contestualmente una lettera al premier Giuseppe Conte nella quale avverte che restano “fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato”, pur se non espressamente richiamati nel testo normativo. In particolare Mattarella fa riferimento a quanto direttamente disposto dall’articolo 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall’Italia.
“Finalmente dopo tante polemiche e tanti che dicevano Mattarella non firmerà, oggi il presidente ha firmato il decreto migranti e sicurezza: ‘ciapa lì e porta a cà'” ha commentato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini nel corso di una diretta su Facebook. “Finalmente – ha poi aggiunto – dopo tre mesi di lavoro, incontri, ascolto, confronto, anche insulti, minacce e bugie, abbiamo il decreto di quel cattivone di Salvini firmato dal presidente della Repubblica. La settimana prossima il Parlamento comincerà a discutere, migliorare e soprattutto votare queste decine di articoli che porteranno più sicurezza sulle strade italiane”.
Salvini, in merito al richiamo contenuto nella lettera che il presidente della Repubblica ha inviato a Conte, ha poi aggiunto: “rispettiamo la Costituzione ma non vogliamo passare per fessi”. “Se un richiedente asilo sbarca in Italia – ha detto ancora il ministro dell’Interno -, chiede asilo politico e nel frattempo spaccia droga, picchia in poliziotto, scippa un anziano o molesta una bambina viene immediatamente convocato dalla Commissione prefettizia che gli dice: bello mio, tu non sei un profugo, tu sei un delinquente e col primo aereo o barcone vai a casa”.