L’indomani del varo della nota di aggiornamento al Def con il rapporto deficit/pil portato per il 2019 al 2,4% si è già acceso lo scontro tra Italia ed Europa. Da Bruxelles sono arrivate tutta una serie di allarmi sui conti. A innescare la miccia il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un’intervista a Bfm Tv e Rmc Info: “Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale”.”Non abbiamo alcun interesse ad aprire una crisi tra l’Italia e la Commissione, ma non abbiamo neanche interesse a che l’Italia non riduca il suo debito pubblico, che rimane esplosivo”, ha aggiunto sottolineando che “Rilanciare quando c’è un debito molto alto, finisce per ritorcersi contro chi lo fa”. “Voglio continuare il dialogo con le autorità italiane, dicendo ancora una volta che rispettare le regole non è una cosa che fanno per noi ma per loro, perché quando un Paese si indebita si impoverisce”.
Sulla via del dialogo si è orientato Luigi Di Maio, anche per fare da contraltare alle dichiarazioni più bellicose di Matteo Salvini. “Con le istituzioni europee vogliamo interloquire, non andare allo scontro – ha sottolineato Di Maio – Non dobbiamo mettere in rapporto cittadini e regole europee. Sono legittime le preoccupazioni, ma il governo si è impegnato a tenere il deficit al 2,4% che significa ripagarlo facendo la crescita. Il debito scenderà perché le misure creano una crescita. La decisione presa dal governo sul rapporto deficit-Pil è una notizia importante, perché ci sono 15 miliardi in più di investimenti”.
Dichiarazioni che riportano almeno una pace apparente dopo che in mattinata Salvini aveva attaccato: “La Ue boccia la Manovra? Noi andiamo avanti. Non sono preoccupato perché nei prossimi giorni vogliamo incontrare tutti i soggetti pubblici e privati che rappresentano la realtà del mercato e ribadire che nel 2,4% ci sono anche 15 miliardi di euro di investimenti, è il più grande piano di investimenti mai fatto in Italia”.