Sono venti le persone iscritte nel registro degli indagati, insieme alle società Autostrade e Spea Engineering per responsabilità dell’ente, relativamente al crollo del Ponte Morandi a Genova. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Le due società sono finite nel mirino con le accuse di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica.
Sempre caldo il dossier nazionalizzazione. Il premier Giuseppe Conte oggi ha fatto il punto sull’azione di governo riferendo sulla vicenda all’Huffinghton Post: “Ho avviato una procedura di caducazione della concessione. Abbiamo ricevuto le repliche di Autostrade. Ma siccome non voglio esporre lo stato a inutili rischi legali, raccoglierò tutti i necessari pareri giuridici e alla fine, dopo attenta valutazione, attuaremo in modo fermo e risoluto la nostra linea”. “La nazionalizzazione non è l’unica risposta. Valuteremo anche questa soluzione – spiega – ma non possiamo escludere allo stato che si faccia una nuova gara. Ma io sto lavorando anche a un piano di infrastrutture che offra un nuovo quadro di regole più favorevole allo Stato. Stiamo creando una banca dati per poter assicurare massima sicurezza ai cittadini. Insomma l’approccio è questo, ed è il mio approccio: occorre perseguire la migliore soluzione avendo una visione complessiva dei problemi”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, facendo alcune precisazioni: “Ho chiesto al governo che questo non avvenga, credo che questo non sia utile a Genova, alla Liguria e a tutto il paese. Credo sia giusto rivedere il sistema delle concessioni e che se ne discuta in Parlamento ma ho chiesto che tutto questo non rallenti la ricostruzione di Genova che non serve solo alla città di Genova e alla Liguria ma a tutto il Paese”.