Il tema delle grandi opere fa discutere all’interno del Governo. Ma Luigi Di Maio è convinto che alla fine verrà trovata un’intesa tra Lega e Cinque Stelle. “Sono estremamente fiducioso”, ha affermato Di Maioper quanto riguarda il dossier caldi di Tav e Tap che sono diventati centrali in questi due giorni. Ad Agorà Di Maio ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche: “Io e Salvini ci capiamo al volo e la Lega è sempre stata leale. Il governo è coeso”. Allo stesso tempo Di Maio ha ribadito: “Non abbiamo un pregiudizio sulle grandi opere ma va ricordato” che si tratta di “spendere 10 miliardi per andare da Torino a Lione in un paese in cui spesso i cittadini non hanno autobus, strade e metro nelle periferie”.L’ultimo botta e rispota aveva riguardato il Tap, il gasdotto che dovrebbe attraversare anche la Puglia. Su cui il ministro per il Sud, Barbara Lezzi (5 Stelle), ha ribadito la propria contrarietà invitando a puntare su altre priorità, in risposta a Matteo Salvini che invitava ad accelerare. Che il tema sia caldo lo si è caoito anche dall’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro: “La linea del governo è chiara: per le grandi opere l’analisi costi-benefici è il nostro faro. Non possiamo far pagare per decenni agli italiani i costi di opere inutili, è un principio di buon senso su cui siamo d’accordo”. Sul rapporto Tav ha spiegato: “Il progetto Tav risale a 30 anni fa, attendere 4 mesi per valutare ogni opzione mi pare ragionevole. Il nostro impegno di fronte ai cittadini resta quello di ridiscutere integralmente il progetto, la stessa Francia comprende i dubbi”. Per il Ministro “il Paese ha bisogno di piccole opere diffuse e infrastrutture strategiche, per individuarle bisogna ragionare in termini di opportunità. E va ascoltata la volontà dei cittadini, le grandi opere non si possono certo imporre con la forza”. E a proposito delle posizioni contrastanti Lega-M5s precisa: “Ci sono sensibilità diverse ma abbiamo definito nel dettaglio l’azione di governo prima di partire proprio per procedere in modo coeso. Non spenderemo mai miliardi di euro senza garantire la convenienza dell’opera: su questo c’è piena sintonia”.