Viale Mazzini ha i suoi nuovi vertici. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha proposto al governo Fabrizio Salini come amministratore delegato e Marcello Foa come consigliere d’amministrazione. Foa, come annunciato da Luigi Di Maio al termine del consiglio dei ministri, sarà il nuovo presidente di viale Mazzini. Foa, nome tirato fuori a sorpresa, ha già espresso le sue intenzioni per il nuovo corso di viale Mazzini: “Mi impegno a riformare l’azienda nel segno della meritocrazia”.
Mercoledì 1 agosto alle 8.30 la commissione parlamentare di Vigilanza che dovrà esprimere il suo parere vincolante a maggioranza di due terzi sul nuovo presidente Rai. In numeri servono 26 voti, ma Lega e M5S ne hanno “solo” 21, da qui l’esigenza di ottenere i consensi di Forza Italia o del Pd.
All’attacco il Partito democratico che parla di lottizzazione e spartizione. Il deputato dem Michele Anzaldi ha attaccato su Facebook: “Nessuna nomina di garanzia: Salvini e Di Maio vanno contro la legge e militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti. Tria e Conte non pervenuti. Il Pd voterà contro e farà battaglia dura con tutti i mezzi disponibili per difendere l’indipendenza dell’informazione. Foa è un fedelissimo di Salvini – prosegue Anzaldi – mentre Salini è stato l’ad de La7 nel momento in cui la tv di Cairo si è trasformata in un lungo talk show filo M5s contro Renzi e il Pd. Vogliono asservire il servizio pubblico alla loro lottizzazione selvaggia”. Di lottizzazione parla anche Leu.
Su Twitter il premier, Giuseppe Conte, rivendica le scelte fatte: “Con Fabrizio Salini e Marcello FOA garantiamo il rilancio della principale industria culturale del paese”. Entra ancor più nel dettaglio delle scelte il senatore pentastellato Primo Di Nicola, vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai: “Fabrizio Salini come amministratore delegato Rai e Marcello Foa consigliere indicato per la carica di presidente sono nomi di altissimo profilo per cambiare finalmente passo nella gestione del servizio pubblico. Si tratta di professionisti che saranno sicuramente in grado di svecchiare la Rai e liberarla dalle dinamiche che l’hanno resa un carrozzone appesantito e mal gestito. Sono convinto che la commissione di Vigilanza saprà apprezzare scelte di tale calibro: uomini di comunicazione di respiro internazionale e, soprattutto, lontani dalla politica”.