Bilancio drammatico in Grecia quello causato dagli incendi che stanno devastando due grandi foreste nelle vicinanze di Atene. Sono almeno 75 le vittime e oltre 600 i feriti nelle ultime 24 ore di fuoco. A rendere ancora più complicate le operazioni di spegnimento delle fiamme da parte dei vigili del fuoco le pessime condizioni atmosferiche con le forti raffiche di vento che non fanno altro che amplificare il raggio di fuoco delle fiamme. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza e chiesto l’aiuto dell’Unione Europea. Si tratta d’altra parte del peggior incendio da quello che nell’agosto del 2007 devastò la penisola del Peloponneso facendo dozzine di vittime.
La maggior parte delle vittime sono state ritrovate in casa o nell’auto, nel resort marino di Mati, una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Nella stessa località sono stati ritrovati 26 corpi senza vita, morti carbonizzatinel giardino di una villa. Altre vittime sono state trovate abbracciate l’una all’altra sulla spiaggia di Argyri, sempre a Mati. Ritrovate anche decine e decine di automobili carbonizzate.
Il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos, ha segnalato che tra gli oltre 150 feriti, decine dei quali bambini, almeno 11 sono in gravi condizioni. Secondo il sindaco di Rafina, Evangelos Bournous, il numero delle vittime è destinato a salire ulteriormente.
Per evitare le fiamme migliaia di persone sono scappate su imbarcazioni e sono state utilizzate navi militari dislocate lungo le coste delle zone colpite dagli incendi. Cinque persone che si erano gettate in mare per sfuggire agli incendi sono state salvate da un traghetto.
A preoccupare c’è un secondo incendio che sta devastando le pinete a 50 chilometri ad ovest di Atene. Chiusa, a causa del fumo, la principale autostrada che collega Atene al Peloponneso. I pompieri hanno fatto sapere che ci sono altri tre incendi nella regione dell’Attica, a Corinto, nel Peloponneso e nell’isola di Creta.