Mettere all’angolo la Lega e sfidarla sul tema più caro al Centrodestra: quello della flat tax. E’ l’ultima operazione portata avanti da Forza Italia, per rilanciare il partito e mettere in difficoltà l’alleato-non alleato, che ha deciso di staccarsi dal patto elettorale per lanciarsi nell’avventura di governo con l’M5S.
Azzurri in campo – “Giovedì (oggi) presenteremo la nostra proposta di legge sulla flat tax, che è perfettamente progressiva, ad aliquota unica al 23%, con una no tax area a 12mila euro decrescenti – annuncia il deputato forzista Renato Brunetta, mettendo nero su bianco l’operazione, in un’intervista a Radio Radicale -. Questa era la nostra proposta in campagna elettorale, i cui capisaldi erano contenuti nel programma di 10 punti del centrodestra unito”. Insomma, prendere in contropiede l’Esecutivo, ingabbiato nella logica di voler far andare di pari passo sia il reddito di cittadinanza che, appunto, la riforma fiscale. Una doppia manovra che nelle intenzioni del Governo dovrebbe correre su binari paralleli, ma che parrebbe molto difficile da realizzare, visti anche i rigidi paletti messi in campo dal ministro dell’Economia Giovanni Tria sui margini di spesa del Paese. Ed ecco allora che “finalmente la flat tax tornerà a casa – è il ragionamento che si fa largo nell’universo targato FI – poi vedremo se la Lega saprà spostarsi dal muro che alzeranno i grillini sulla nostra proposta”. Anche perché, fanno notare dal fronte azzurro, “diciamolo chiaramente, il welfare assistenzialistico voluto dai 5S è incompatibile con una riforma fiscale del genere che si terrebbe in piedi con coperture date dal taglio delle tax expenditures e cioè una scure sulle deduzioni e le detrazioni”. Una mossa, quella preparata dagli azzurri, che si iscrive in un orizzonte temporale preciso: quello che da qui a pochi mesi porterà il Paese alle elezioni europee. Il tempo passa e i sondaggi continuano a premiare la linea della Lega e dalle parti di FI più di un parlamentare è in subbuglio, sospeso tra voglie alternate di consegnarsi al Carroccio o di restare, nella speranza che una candidatura di Silvio Berlusconi al Parlamento Ue, possa mettere nuova benzina nel motore del partito.
La strategia – Ricompattare FI quindi e mettere in difficoltà, almeno sul piano mediatico, il vecchio alleato Salvini, questa la strategia scelta dall’ex Cavaliere e affidata ai suoi colonnelli. Perché se da una parte l’impressione che circola negli ambienti vicini a palazzo Grazioli, è che alla fine le contraddizioni del governo a guida giallo-verde, “verranno inevitabilmente a galla”, dall’altra se Salvini staccasse la spina prima delle europee o subito dopo, il rischio di affrontare una “campagna elettorale difficilissima”, per i berluscones è dietro l’angolo. Con la paura di un rompete le righe imminente, ecco allora che l’idea di riappropriarsi dei cavalli di battaglia della campagna elettorale, per gli azzurri diventa un imperativo dal quale non si può più prescindere.