“Incostituzionali, illegittimi e illegali”. Sale di tono lo scontro tra gli ex parlamentari e l’Ufficio di presidenza della Camera. Il pomo della discordia, neanche a dirlo, la delibera sul taglio retroattivo dei vitalizi all’esame dell’organo di vertice di Montecitorio. Annunciata nei giorni scorsi, ieri, la diffida ad astenersi dal procedere al ricalcolo contributivo degli assegni è arrivata a destinazione. Con tanto di minaccia di azioni legali “anche a fini risarcitori” contro dei 18 componenti dell’Ufficio di presidenza, a cominciare da Roberto Fico. “Tanti pareri pro veritate di illustri costituzionalisti, tante audizioni che si sono svolte alla Camera dei deputati e soprattutto al Senato, nella passata legislatura, hanno espresso pareri unanimi di incostituzionalità per un provvedimento che si proponga di intervenire retroattivamente – contestano gli ex parlamentari -. La irretroattività della legge è un pricipio fondamentale dello Stato di diritto di tutti i paesi democratici, in particolare dell’Italia e dell’Europa. Nessuna legge ha mai trasgredito a questo principio e a maggior ragione questo principio non può essere intaccato dall’Ufficio di presidenza del Parlamento che è un organo organizzativo e amministrativo”. Tanto più, si legge nella diffida, che “nessuna legge approvata dal Parlamento di modifica della disciplina previdenziale ha mai messo in discussione retroattivamente diritti già maturati dei cittadini”. Ergo: “Pretendere di farlo per gli ex parlamentari avrebbe soltanto un significato punitivo”.
Taglio dei vitalizi, si passa già alle carte bollate. Diffida degli ex parlamentari all’Ufficio di presidenza di Montecitorio
La delibera sul taglio retroattivo dei vitalizi all’esame dell’organo di vertice di Montecitorio ha scatenato la protesta