Due miliardi e trecento milioni sottratti al Fisco da gennaio 2017 a maggio scorso. Un bottino niente male per circa mille grandi evasori, che si sono messi in tasca mediamente due milioni a testa. Il dato presentato ieri dalla Guardia di Finanza evidenzia anche 13mila evasori totali individuati e la e contestazione di circa 23mila reati fiscali. Dei 2,3 miliardi evasi dai grandi evasori – dunque qui non si parla di piccoli artigiani, commercianti o medi imprenditori, ma di soggetti che si avvalgono di una rete di connivenze e spesso anche della consulenza di studi tributari – più di 1,3 miliardi sono stati confiscati e dunque acquisiti in via definitiva al patrimonio dello Stato.
I dati di quasi un anno e mezzo di attività delle Fiamme Gialle sono stati resi noti in occasione della festa del Corpo, celebrata alla presenza tra gli altri del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini. Impressionante il lavoro svolto dai finanzieri sotto la guida del generale Giorgio Toschi. Solo i 12.824 evasori totali accertati – tutti soggetti del totalmente sconosciuti al Fisco – hanno evaso 5,8 miliardi solo di Iva. Tra i reati fiscali più comuni c’è l’emissione di fatture false (67%), le dichiarazioni fraudolente e l’occultamento di documenti contabili, per i quali sono state denunciate 17mila persone, di cui 378 arrestate. Infine, sono 30.818 gli occupati in nero impiegati da 6.361 datori di lavoro.
Per quanto riguarda le gare d’appalto, i finanzieri hanno accertato irregolarità nelle aggiudicazioni di circa il 40% dei casi esaminati. Su un totale di gare sottoposte a controllo per 7,3 miliardi, il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 2,9 miliardi. Tantissimi anche i reati contro la pubblica amministrazione: oltre 6mila. Non c’è sosta anche nelle frodi comunitarie. Le truffe riscontrate dai finanzieri hanno evidenziato danni nel bilancio nazionale e comunitario per oltre 1,5 miliardi di euro. Entrando più nel dettaglio sono state rilevate una inquietante serie di magagne nel settore sanitario. A partire dai furbetti del ticket. Così nel settore della Salute le irregolarità hanno toccato il 90% dei casi passati al setaccio: ogni 10 persone controllate, almeno 9 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto. Per quanto riguarda poi gli aiuti economici e i servizi sociali di assistenza verso cittadini in condizioni economiche e sociali di disagio, il 39% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità. Le indagini su mafia e terrorismo hanno portato alla confisca di beni e valori per 2 miliardi. Altri 3 miliardi sono stati sequestrati, mentre le richieste di sequestro in corso di decisione da parte dell’autorità giudiziaria ammontano a 4,6 miliardi. Tre miliardi il valore del riciclaggio accertato. Non tramonta mai nemmeno il mercato del falso con 264 milioni di articoli sequestrati.
Fari accesi anche su centinai di siti internet, poi sequestrati, perché utilizzati per commercializzare merce contraffatta. Il rapporto del mondo economico con il Fisco non è dunque soltanto difficile e oneroso, ma anche costellato da un crescente numero di furbi che evidentemente ritengono di poter avere vita facile, sfuggendo a una rete dei controlli non sempre sufficientemente adeguata. E così, a fianco di chi evade per necessità, cioè non riesce a onorare tutte le scadenze, dilagano gli evasori per volontà. Molto spesso per importi consistenti e sui quali però il cerchio si sta stringendo.