Si comincia stasera al Senato, poi domani sarà la volta della Camera. E una volta incassata la fiducia del Parlamento, con i voti di Palazzo Madama e Montecitorio previsti per la giornata di oggi, al Governo guidato da Giuseppe Conte non resterà che chiudere l’ultima partita. Quella dei viceministri e dei sottosegretari. Con un schema, di fatto, già tracciato: una squadra di 8 vice (5 al M5S e 3 alla Lega) e 35 sottosegretari (20 ai grillini e 15 al Carroccio).
Totopoltrone – Tra i ministeri sensibili, spicca, neanche a dirlo quello dell’Economia, al centro della crisi istituzionale che ha rischiato di far affossare sul nascere l’Esecutivo giallo-verde. In pole, per affiancare il ministro Giovanni Tria, ci sono gli economisti della Lega, Alberto Bagnai e Armando Siri, oltre a quello dei grillini Stefano Buffagni e Laura Castelli che, però, è in corsa anche per il posto di capogruppo alla Camera lasciato vacante dalla promozione a ministro di Giulia Grillo. Della quale, peraltro, la stessa Castelli ha preso il posto pro tempore in qualità di vicario, come ha fatto, a Palazzo Madama, il collega Vito Crimi. Il cui nome è tra i papabili anche per un posto da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreticontesa però anche dalla Lega che punta su Giancarlo Giorgetti. Possibile che, alla fine, a spuntarla siano proprio i grillini, che lascerebbero, però, alla Lega la delega alle Telecomunicazioni. Così come, sempre i grillini, potrebbero avere la meglio anche nella partita per la delega all’Editoria, per la quale salgono le quotazioni di Primo Di Nicola, ex direttore del Centro, giornalista dell’Espresso e firma del Fattquotidiano.it. Al Viminale, ad affiancare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, potrebbero arrivare, invece, i leghisti Nicola Molteni e Stefano Candiani (quest’ultimo in corsa anche per rimpiazzare il neo ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, nel ruolo di capogruppo al Senato). Agli Esteri, dove l’ha spuntata il ministro tecnico dell’era Monti, Enzo Moavero Milanesi, i Cinque Stelle puntano a piazzare Emanuela Del Re, favorita su Manlio Di Stefano che potrebbe accomodarsi alla presidenza della commissione Esteri di Montecitorio. Poi ci sono le new entry: il deputato abruzzese M5S Gianluca Vacca all’Istruzione e il collega Andrea Cioffi alle Infrastrutture insieme agli aspiranti (rimasti tali) ministro Mauro Coltorti e Lorenzo Fioramenti (allo Sviluppo economico). Al ministero guidato dal capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, potrebbe arrivare, in quota Lega, anche Edoardo Rixi. Seguito a ruota da Raffaele Volpi alla Difesa e Guido Bonomelli alle Infrastrutture.
Totocommissioni – Poi resta da giocare la partita delle commissioni parlamentari che si aprirà, però, la prossima settimana. E che riguarderà anche le opposizioni vista la prassi di concedere loro le presidenze del Copasir e della Vigilanza Rai. Partita dalla quale il Pd rischia uscire con un pugno di mosche.