“Un episodio”. Nulla di più. Il vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto non ha dubbi: “Il Centrodestra è una realtà consolidata nel Paese, come dimostrano del resto le esperienze di buon governo in numerose Regioni italiane”.
Qui però il problema è il Governo nazionale: la Lega ne farà parte, Forza Italia voterà no alla fiducia e Fratelli d’Italia si asterrà. Difficile spiegare ai vostri elettori che siete ancora una coalizione non crede?
“Noi avremmo preferito che il Presidente della Repubblica conferisse l’incarico di formare il Governo a Salvini in qualità di leader della coalizione che ha ottenuto più voti alle Politiche. Le cose sono andate diversamente. Ai nostri elettori lo spiegheremo dicendo, da un lato, che questa alleanza giallo-verde non garantisce alcuna soluzione per i problemi delle famiglie e delle imprese italiane; dall’altro, invece, ricordando che ci sono diversi governi regionali guidati dal Centrodestra che si sono distinti come esempi di buona amministrazione”.
Come vi regolerete rispetto ad un Esecutivo di cui fa parte il principale azionista della vostra coalizione?
“Un Governo si giudica da quello che fa e da quello che si propone di fare. La nostra opinione non cambia: questo Esecutivo nasce da un contratto troppo sbilanciato sulle priorità dei Cinque Stelle. Non avrà pertanto la nostra fiducia, ma decideremo di volta in volta come votare sui singoli provvedimenti dando il nostro sostegno a quelli che riterremo in linea con il programma del Centrodestra”.
Per esempio?
“Voteremo a favore delle misure per ripristinare la pace fiscale; sulla legittima difesa e la flat tax se sarà compatibile con quella proposta nel programma del Centrodestra. Ci preoccupa, invece, che su molte proposte del contratto Lega-M5S manchino le coperture, circostanza che alimenta il sospetto di una prossima patrimoniale. Come ci preoccupa altrettanto il freno tirato su infrastrutture strategiche come la Tav, senza contare la parte del loro programma relativo alla giustizia”.
Un programma, però, che sembra essere concepito per durare un’intera legislatura…
“La mia personale opinione è che questa alleanza giallo-verde sia destinata ad infrangersi alla prima curva, non appena inizieranno a governare e si renderanno conto che le promesse contenute nel contratto M5S-Lega sono irrealizzabili”.
Visto il risultato del 4 marzo e dopo 88 giorni di crisi istituzionale, è pentito di aver votato, con Forza Italia, una legge elettorale come il Rosatellum?
“Questa situazione di stallo non è figlia della legge elettorale, ma del fatto che tra gli elettori italiani non c’è una maggioranza: autorevoli simulazioni, hanno dimostrato che nessun altro sistema elettorale avrebbe assicurato un esito diverso. Resta un po’ di amarezza per il risultato del Centrodestra: un 2% in più ci avrebbe permesso di avere una maggioranza autonoma”.
Che, sondaggi alla mano, avreste forse potuto avere se si fosse tornati subito ad elezioni anticipate…
“L’idea di votare il 29 luglio, francamente, sarebbe stata pessima. Ma in ogni caso Forza Italia non era affatto preoccupata del voto, anzi. Peraltro, con Berlusconi candidabile, avremmo ottenuto una larga maggioranza”.