Per Dario Vergassola c’è un’unica certezza: “Di andare a lavorare c’hanno paura tutti”. Ecco perché, nel suo viaggio-delirio come lui stesso lo definisce a La Notizia, la conclusione non può che essere una: “Ci sarà il famoso stallo che ormai dura da vent’anni. Staranno nella fanghiglia per un po’, matureranno il vitalizio, faranno qualche legge per piazzare gli amici degli amici e per allungare il potere dei soliti noti”.
Con forni o senza forni?
Andiamo verso il caldo e i forni converrebbe spegnerli. Anche perché col caldo più che di forni dovremmo parlare di barbecue. Il problema è un altro.
Ci dica.
Questa legge elettorale è terribile. Dovrebbero mettere su una galera a remare chi ha fatto questa legge. Dicevano “per il bene dell’Italia” e invece ha avvantaggiato solo Berlusconi e Renzi, per cercare di far risorgere il Nazareno. Il voto, però, ha detto che il popolo non vuole né Berlusconi né Renzi. La gente vuole che Di Maio e Salvini facciano una maggioranza e governino.
Però Salvini non lascia Berlusconi. Perché?
Il problema lì non sono le cambiali in bianco, nero, rosso o verde. Il problema è che avere contro Berlusconi è avere contro un’azienda che cammina, fatta di comunicazione, giornali e chi più ha, più ne metta. Ti può portare in alto o mettere in moto 250mila macchine del fango. È un incrociatore a capo di altre fregate, sommergibili e sottomarini. Verrebbe fuori che quando Salvini ha fatto la Comunione ha tirato l’ostia contro qualcuno o che non ha tirato su la cacca al cane.
E il Pd?
Lì tutto nasce a monte. Quando è arrivato Renzi, il centrodestra non esisteva più. Se fossimo andati io e Scaramaccai avremmo vinto comunque. Il punto, però, è che lui già andava a cena da Berlusconi che, da genio qual è, ha pensato che è sempre meglio avere un nemico-amico e Renzi e ci si è impelagato. Il problema è stato quando Renzi ha preso il 40% che era più di quanto si aspettasse. Doveva andare da Berlusconi e dire: “Zio, ci han creduto. Ora devo fare quello di sinistra, a te non ti tocco ma ora tu levati dalla scena”. Ma non l’ha fatto. E non solo: si è portato Berlusconi, da condannato, nel Nazareno. Da lì il declino totale.
Quindi Renzi è finito?
L’unico vantaggio è che rispetto a Berlusconi è più giovane. È come il peperone: potrebbe riproporsi sempre.
In che veste? Segretario Pd?
Forse l’obiettivo di Renzi è quello di fare un partito per fatti suoi, un partito da 12-13%. E farà la banderuola, andando con chi conviene di volta in volta.
Che fine farà il resto del partito?
Il Pd è come un icerberg che va verso i Paesi caldi. Galleggia ma intanto si scioglie. E la scialuppa ce l’hanno solo Renzi e i suoi quattro fedelissimi.
E Mattarella?
Sta diventando Mattarello. Prima si chiamava Calmino probabilmente. Ora si capisce il perché del suo cognome. È come un domatore…meglio: è come un vegano che entra in una gabbia di leoni.
Però un Governo dovrebbe nascere a questo punto. Da chi verrà appoggiato?
Da tutti tranne dai 5 stelle. Salvini ringhierà per un po’, come Renzi, senza mai scontentare Berlusconi: si farà quel che vuole lo “Zio”. Non c’è niente da fare: Berusconi resta un genio.
Il vero vincitore morale?
Immorale, direi. Ha fatto tutto quello che ha voluto e continua a farlo.
Uno stallo continuo, insomma.
Io sono anni che dico che dobbiamo dichiarare guerra alla Danimarca e subito dopo arrenderci in modo che vengano loro a governarci. Non spari un colpo, ci governano loro e vaffanculo.
Non male come idea, in effetti.
Noi non siamo buoni. Ma stiamo a vedere perché ancora non è finita questa sceneggiata fantastica.
Tw: @CarmineGazzanni