Il primo tagliando dell’operazione sforbiciata al privilegio più odiato dagli italiani è fissato per oggi, quando si riuniranno l’Ufficio di presidenza di Montecitorio e il Collegio dei questori di Palazzo Madama. Ma se l’obiettivo è quello di marciare uniti verso il traguardo comune del taglio dei vitalizi, si direbbe che la Camera stia tenendo un passo decisamente più spedito rispetto a quello del Senato.
Ad una settimana, più o meno, della scadenza del termine fissato dal presidente, Roberto Fico, per elaborare una bozza di delibera che disponga il ricalcolo contributivo dei trattamenti vitalizi a carico della Camera (136,1 milioni la spesa stimata nel bilancio di previsione 2018), il lavoro, sotto la guida del questore anziano Riccardo Fraccaro, è già a buon punto. In particolare, l’istruttoria ha permesso di stilare un prospetto con i risparmi, assegno per assegno, che il ricalcolo contributivo dei singoli trattamenti previdenziali degli ex deputati determinerebbe per le casse di Montecitorio. E già nella riunione dell’Ufficio di presidenza di oggi pomeriggio, si inizierà a ragionare su numeri concreti e a tirare le somme per tradurre il lavoro fin qui svolto in una bozza di delibera che, a giorni, potrebbe consegnare alla storia i vecchi vitalizi.
Più incerta, invece, la situazione al Senato, dove quest’anno gli assegni degli ex senatori graveranno per circa 86,4 milioni (sempre da bilancio di previsione 2018). A due giorni dalla riunione già fissata del Collegio dei questori, infatti, di calcoli e simulazioni non c’è ancora traccia. “Voglio ricordare che abbiamo ricevuto dalla presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, un mandato pieno per procedere ad un’istruttoria congiunta sui vitalizi – avverte, sentita da La Notizia, la senatrice questore del Movimento 5 Stelle, Laura Bottici -. Il che vuol dire che il Senato deve seguire in parallelo il percorso avviato dalla Camera, mi aspetto quindi che giovedì si arrivi alla riunione del Collegio dei questori con le carte in mano, carte che fino ad oggi (lunedì, ndr) non mi sono state ancora consegnate”.
Insomma, un gap che ha messo in allarme la Bottici. E che va colmato in fretta se il Senato non vuole rischiare di arrivare in ritardo al traguardo.
Twitter: @Antonio_Pitoni