Quando il renziano Michele Anzaldi apprende dell’esito dell’incontro tra l’esploratore del Colle, il presidente (grillino) della Camera Roberto Fico, e il reggente del Pd, Maurizio Martina, il tweet parte spontaneo: “Secondo i siti, Martina apre. Davvero qualcuno nel Pd pensa di fare il governo con Di Maio e Casaleggio? Messaggio incomprensibile e umiliante per i nostri elettori, che hanno fatto sentire loro voce con #senzadime, ancora in queste ore“, accusa.
Onorevole Anzaldi, su twitter ha criticato l’apertura di Martina ai Cinque Stelle. Perché? Non vuole il dialogo?
“Francamente questa presunta apertura mi sembra un capolavoro di tafazzismo e una strategia di comunicazione suicida: Martina apre senza avere niente in mano, annuncia la convocazione della Direzione prima ancora che da M5S e Di Maio sia arrivata una vera retromarcia. Invece di avere i Cinque Stelle che dichiarano fallimento e si presentano in ginocchio dal Pd, abbiamo una parte del Pd che si offre ai Cinque Stelle smentendo tutto quello che abbiamo detto fino ad oggi. Incomprensibile”.
Ma non dovrebbe essere proprio la Direzione del Pd ad esprimersi?
“In politica conta la comunicazione: di fatto Martina ha già aperto, senza tenere conto di quello che i nostri elettori ci dicono per strada e sui social, e senza che ci sia stato alcun dibattito nelle sedi ufficiali. Una forzatura. Davvero è sufficiente che Di Maio smetta di parlare al telefono con Salvini per farci fare il Governo con Casaleggio? E’ solo questo il problema? Un racconto umiliante per i nostri elettori. E poi in poche ore Martina ha collezionato una serie impressionante di gaffe, proprio lui che da ministro aveva fatto dell’equilibrio e l’affidabilità la sua cifra”.
A quali gaffe si riferisce?
“Mi riferisco allo scivolone della foto sulla tomba di Regeni, al brutto episodio non chiarito del video di Marcucci cancellato dal profilo facebook ufficiale del partito, e poi a queste improvvisate e incomprensibili dichiarazioni alla Camera dopo l’incontro con Fico. Il presidente della Camera non è colui che guida il Movimento 5 Stelle, al massimo rappresenta la minoranza interna: che rassicurazioni può aver dato sulle reali intenzioni di quel partito? Nessuna, ma intanto il Pd ha già presentato l’altra guancia”.