Le Olimpiadi del 2026 a Torino? “Una grande occasione”. Parola del fondatore del M5s, Beppe Grillo, intervenuto ieri sera in diretta telefonica all’assemblea dei pentastellati del capoluogo piemontese.
“È una grande occasione da cogliere in maniera positiva, con entusiasmo per Torino e per il Movimento – ha detto Grillo messo in viva voce dalla sindaca Chiara Appendino –. Dimostreremo di saper fare Olimpiadi a zero debito, in maniera sostenibile, diversa rispetto a quella del 2006″. Come riportato dalla Stampa e confermato da fonti del Comune, dunque, Appendino invierà una lettera al Coni, nella quale comunicherà la manifestazione d’interesse di Torino ad aprire un dialogo con i tecnici del Cio, condizione preliminare per decidere o meno se candidare la città e “attivare tutti i canali disponibili per l’impiego di risorse private” per realizzare le infrastrutture e l’evento.
La manifestazione di interesse non vuol dire presentare il dossier di candidatura ma l’avvio di un dialogo/trattativa con il Cio che durerà fino a luglio quando il Comitato ufficializzerà le condizioni contrattuali.
Eppure poche ore prima Appendino aveva preso esplicitamente le distanze dallo studio di pre-fattibilità sui Giochi olimpici all’ombra della Mole, presentato venerdì mattina dalla Camera di Commercio. Mentre tra i consiglieri comunali e regionali M5s, da sempre le Olimpiadi invernali 2006 sono state il sinonimo di indebitamento monstre del Comune di Torino e di abusi edilizi. Ma se Giochi Olimpici devono essere, allora il modello proposto da alcuni grillini è quello delle Olimpiadi di Los Angeles ’84. “Un’edizione delle Olimpiadi che nessuno voleva e che si sono trasformate in un successo, anche grazie alla scelta politica dell’assenza di fondi pubblici”, scrivono sui social network i consiglieri comunali Damiano Carretto e Maura Paoli, che hanno elaborato un decalogo per dire sì alla candidatura di Torino, che prevede e tra le altre cose un indennizzo di 500.
“Crediamo che l’unico modo per realizzare delle Olimpiadi realmente sostenibili per l’Italia intera (ricordiamo che le Olimpiadi sono un evento di interesse nazionale organizzato da una fondazione privata, il CIO) sia quello di impostare la manifestazione di interesse alla candidatura mettendo in chiaro sin da subito che non verranno impiegati soldi pubblici (a qualsiasi livello: stato, CONI, Regione, Città Metropolitana e Comuni Olimpici). Soldi pubblici che in questo momento storico – proseguono Carretto e Paoli – devono avere utilizzi molto più urgenti (emergenza casa, sostegno alle fasce deboli, mobilità sostenibile, ecc). Dalle stime che circolano l’impegno di spesa di denaro pubblico previsto per le Olimpiadi Torino 2026 potrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro (o poco meno).
L’annuncio del garante dei pentastellati manda su tutte le furie il Pd. “Grillo, dopo il no per Roma, dice che le Olimpiadi a Torino nel 2026 sono una grande opportunità. Cari romani – scrive in un tweet Roberto Giachetti – che li avete votati fatevi qualche domanda e datevi qualche risposta su come vi considerano”. Gli fa eco Michele Anzaldi: “Grillo e M5s hanno cambiato idea sulle Olimpiadi! Ci fa piacere, ma la città di Roma, l’Italia hanno perso un investimento da parte del Cio di 1,8 miliardi!”.