Dagli haters, gli odiatori che circolano in Rete, a quelli con la sindrome del like compulsivo. Non è certo facile controllare i comportamenti di chi naviga su internet per capirne i gusti. Ma la misurazione delle reazioni del pubblico dei social, ancor di più ai tempi della campagna elettorale, è diventata di fondamentale importanza. Come non mai in quella in corso dove è partita una caccia all’ultimo voto che sta vedendo dilagare proposte da fantapolitica, promesse inattuabili, senza farsi mancare qualche fake news. Capire la reazione rispetto alle notizie diffuse dai media o rispetto a una proposta elettorale o un fatto di cronaca ora sarà più facile. Con il nuovo portale www.electionmood.it sarà possibile analizzare in tempo reale quanto accade sulla Rete. Con una metodologia scientifica grazie anche all’ausilio di statistici, data scientist e analisti. Oltre a sviluppatori, analisti ed esperti di comunicazione politica e digitale.
Come funziona – Il mezzo, lanciato da Epoka Group (gruppo indipendente romano che si occupa di web intelligence), attraverso un algoritmo, valuterà le reazioni del pubblico nei post e nei commenti sui siti internet, considerando anche il volume di engagement, la sua rapidità di crescita e decrescita e il “mood” dei commenti postati. Verranno passati al setaccio gli articoli postati dalle testate sui propri canali social e la reazione del pubblico rispetto alle notizie pubblicate. Il portale prenderà in considerazione 44 testate giornalistiche tra quotidiani, agenzie di stampa e canali all news nazionali a partire dal 1 novembre 2017. Un’analisi al dettaglio su oltre 80mila post mensili per una media di 20 milioni di interazioni e oltre 500 mila commenti. Dall’esame dei big data verranno fuori, quindi, le modalità in cui i media stanno trattando una campagna elettorale avvelenata come si sta rivelando anche quella che porterà il Paese alle Politiche del prossimo 4 marzo. ElectionMood potrà rispondere in tempo reale anche alle raccomandazioni dell’Autorità per la garanzie nelle comunicazioni che ha fornito indicazioni circa la parità d’accesso ai social da parte dei differenti attori politici. Anche se, è meglio ribadirlo, per il momento i social sembrano più una piazza o un bar sport, dove ognuno può urlare la propria verità, piuttosto che un mezzo di comunicazione in cui vengono rispettati spazi o parcondicio.
Piano operativo – Certo è che analizzando le risposte del pubblico rispetto a un’idea, una proposta da mettere in campo, i vari candidati e partiti potranno decidere come modellare le loro ricette politiche. Come migliorarle rispetto alla richieste della gente comune. Sicuramente un’opportunità di fronte a un pubblico civile. Se ci s’imbatte negli odiatori di professione, però, il discorso cambia. Il portale, nelle intenzioni dei creatori, vuole essere anche un mezzo in grado di mettere un freno alle bufale che nemmeno le legislazioni di mezza Europa sono riuscite ad arginare.