di Stefano Sansonetti
Un uomo con il pallino per l’Iran in Fratelli d’Italia. Il partito guidato da Giorgia Meloni continua a ispirarsi ai precedenti Governi guidati da Silvio Berlusconi. Dopo Guido Crosetto, ex Forza Italia e già sottosegretario alla Difesa, è stato reclutato anche l’ex viceministro per lo sviluppo economico Adolfo Urso, candidato al Senato in Sicilia e Veneto.
Quello che non tutti sanno è che Urso, all’epoca legato a Gianfranco Fini, dopo l’esperienza governativa nel centro-destra ha maturato interessi in Iran, sponsorizzando i contatti delle imprese italiane in quel Paese. In particolare il neo candidato di Fratelli d’Italia ha fondato una società di consulenza, la Italy World Services, che punta proprio a favorire l’internazionalizzazione. Un’attività privata in cui Urso avrà sicuramente messo a frutto le competenze acquisite nel corso della sua esperienza governativa.
L’interesse per l’Iran, che dopo l’alleggerimento delle sanzioni valuto da Barack Obama è rientrato nel mirino di Donald Trump, è testimoniato proprio dall’apertura a Teheran di un ufficio della Italy World Services. Dietro alla quale ci sono anche l’avvocato Francesco Bello e Pietro Urso, il figlio dell’ex viceministro. Tra l’altro Urso senior è tutt’ora presidente della fondazione Farefuturo, ossia quel che resta dell’allora think tank finiano.
Curiosamente nel Cda della fondazione siede anche l’ex ministro degli esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, che è storicamente contrario ai rapporti con l’Iran. Basti pensare che fa parte dello Uani (United against nuclear Iran), lobby filoisraeliana su posizioni molto critiche nei confronti di Teheran. Lo stesso Terzi recentemente ha contestato la norma della Manovra che incarica Invitalia di svolgere attività di export credit a favore delle aziende italiane in Iran.
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