Quanto conta oggi il Parlamento europeo? A leggere i libri di diritto europeo e a sentire gli interventi canonici, parecchio. D’altronde detiene il potere legislativo (insieme al Consiglio) e quello di controllo sulla Commissione di Jean-Claude Juncker. E poi è l’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini. Un particolare, questo, che per i partiti, che sono il trait-d’union tra società civile e strutture politiche, dovrebbe essere un principio imperituro, un mantra da ripetere a ogni ora. E invece? E invece, ad eccezione del Movimento Cinque stelle, da destra a sinistra si è deciso di buttare nella mischia un bel gruzzoletto di europarlamentari. Giusto per far capire come Bruxelles altro ruolo non abbia che quello di parcheggiare questo o quel politicante prima di ributtarlo nella mischia parlamentare.
Onorevole ciurma – I numeri, nel loro complesso, parlano da soli: 10 europarlamentari su 73 correranno per le elezioni politiche del 4 marzo. In pratica, un nostro rappresentante su sette ha ben pensato di candidarsi, contravvenendo sfacciatamente agli impegni presi con gli elettori che, invece, l’avevano votato affinché rimanesse cinque anni in sede europea. A questo punto, però, andiamo a vedere di chi parliamo. A fare “meglio” di tutti è stato il Partito democratico che, della sua schiera (il gruppo conta 31 europarlamentari), ne ha candidati ben quattro. A cominciare da Gianni Pittella che, nonostante nel frattempo sia diventato presidente del Gruppo Socialisti e Democratici (S&D), sarà impegnato in Campania 3 e al collegio uninominale del Senato in Basilicata. Ma, come detto, non sarà l’unico a tentarela strada del ritorno in terra natìa. Accanto a lui, ad esempio, ci sarà anche Nicola Caputo, che sarà candidato nell’uninominale a Caserta. E poi, nella più perfetta della politica di genere, ecco due donne: Isabella De Monte ed Elena Gentile, entrambe candidate al Senato, una a Udine e l’altra ad Andria. Ci sono, poi, altri due candidati eletti al Parlamento europeo col Pd e oggi con l’ardente obiettivo di tornare a fare politica in Italia, ma con Liberi e Uguali di Pietro Grasso. Parliamo dell’ex sindacalista Sergio Cofferati, che è candidato a Montecitorio in uno dei collegi uninominali di Genova, e dell’ex ministro Flavio Zanonato che invece, dopo il passaggio a Mdp, oggi scende in campo nel collegio uninominale di Padova nella speranza di un seggio a Palazzo Madama.
Roma ti amo – La musica non cambia spostandoci più a destra. A cominciare dalla Lega Nord che schiera, accanto al suo leader, Matteo Salvini, anche Lorenzo Fontana il quale, dopo quattro anni di esperienza a Bruxelles, ora è pronto a lanciarsi al proporzionale a Verona provincia come capolista. Non dimentichiamoci, poi, dell’ormai famosa “quarta gamba”: due tra i suoi esponenti più rappresentativi sono europarlamentari. Parliamo di Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa. Ma niente paura per i fedelissimi di “Noi con l’Italia”: entrambi saranno candidati alle politiche, uno in Campania e uno in Puglia. Ma non è finita qui: dopo essere rimasta fuori dalle europee, la fedelissima di Berlusconi, Licia Ronzulli, ci riproverà con le politiche italiane. Per la serie “a volte ritornano”.
Tw: @CarmineGazzanni