Pochi nomi. Ci sarà da attendere ancora un bel po’ per conoscere i risultati delle delle autocandidature del Movimento 5 Stelle inviate sulla rete fino alle 17 di oggi per le Parlamentarie. Ci vorranno ancora alcune settimane pre verificare siano state rispetatte tutte le indicazioni messe a punto dal Movimento Cinque Stelle. Nomi caldi sembrano essere quelli di tre giornalisti quali Gianluigi Paragone, Emilio Carelli e Dino Giarrusso.
Paragone, giornalista di La7 ed ex direttore de La Padania, ha così commnetato la sua possibile autocandidatura: “”Se son rose fioriranno, se son stelle brilleranno”. I dubbi quindi sembrano davvero pochi circa la sua candidatura alla parlamentaria; Paragone è stato anche animatore della kermesse a Rimini del Movimento 5 Stelle su Fb.
Giarrusso delle Iene per ora ora ha smentito la voce che era circolata già stamattina sul sito, sempre ben informato, Dagospia: “Non ne so niente. Al momento non sono candidato. Ho grande rispetto per il Movimento 5 Stelle, ma sono sorpreso. Non so da dove sia uscita questa notizia”. Allo stesso tempo Giarrusso si è però detto disponibile a valutare un’eventuale proposta come emerge dalle risposte date al sito Giornalettismo: “Se poi mi arriva una proposta la valuto volentieri. Non dico che è una cosa che non farei. Ma la dovrei valutare. Ma dire che sono candidato è gossip delirante. È una proposta che valuterei, quella dei 5 Stelle, ma non è una cosa reale ora”. Altro nome che viene dal mondo del giornalismo è quello dell’ex direttore di Sky Tg24 Carelli.
Non ci sarà sicuramente Riccardo Nuti, deputato palermitano sospeso, che su Facebook ha stroncato il futuro dei pentastellati: “Il Partito delle Stelle non è il Movimento 5 Stelle e se per crescere si guarda al cattivo esempio, ovvero i partiti che hanno degradato il Paese, c’è il forte rischio di confondersi fra questi e a quel punto non si potrà che arrivare dove già costoro ci han portato”. Tra gli uscenti non ci sarà nemmeno la senatrice sarda Manuela Serra che sosterrà il Movimento da semplice attivista. Ci sarà, invece, Matteo Mantero, che fino all’ultimo era dato in forse.