Titoli di coda sulla Legislatura. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere che pone fine alla XVII legislatura. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha riunito il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto di indizione della data delle elezioni il 4 marzo.
Nel primo pomeriggio, Gentiloni aveva incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica. Lo stesso premier aveva anticipato stamattina in conferenza stampa che con Mattarella avrebbe fatto un bilancio dell’attività di Governo e un giro di orizzonte.
Tanti i temi trattati dall’ex ministro degli Esteri durante la tradizione conferenza stampa di fine anno coi giornalisti parlamentari. Tra i quali le banche, con particolare riferimento alla Commissione d’inchiesta presieduta da Pier Ferdinando Casini. “Ho accolto con un certo sollievo che le audizioni siano finite e non credo che siano state utilissime” ha sostenuto Gentiloni. Che ha risposto “sì” a chi gli ha chiesto se fosse stato lui a volere che Maria Elena Boschi restasse al Governo. E sugli attriti Governo-Pd riguardo la riconferma di Ignazio Visco a governatore di Bankitalia: “Il Pd ha preso un’iniziativa parlamentare, io non ne ho condiviso le conclusioni – ha ricordato il capo del Governo – e ho preso una decisione difforme. Le assenze dei ministri in Cdm? Le assenze sono frequenti, può darsi che da parte di alcuni avessero un significato politico… La politica è fatta di compromessi e comprensione delle decisioni degli altri, l’importante è che nelle decisioni fondamentali si abbia a cuore l’interesse del Paese”.
Quanto all’altro tema di attualità, lo Ius soli, il premier ha spiegato: “Ci ho provato, perché penso che sia una norma utile. Ma non avevamo i numeri. E il modo migliore per archiviarlo definitivamente era quello di farlo bocciare”. Su Alitalia, “mi auguro – ha detto Gentiloni – che le offerte possano essere migliorate e che ci sia da parte dei dipendenti e dei lavoratori un grande senso di responsabilità”.