Non c’è il numero legale e si ferma l’esame del ddl sullo Ius Soli. Fermato subito dopo la richiesta del senatore Roberto Calderoli di verificare l’esistenza del numero legale, subito dopo che era iniziato l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo la verifica ha fissato la nuova seduta a martedì 9 gennaio, alle 17.
Tra gli assenti 29 senatori del Partito democratico, tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle e quasi tutti i centristi. Calderoli si è già intestato i meriti dello stop al provvedimento: “Colpito e affondato. Morto e sepolto. Per me è una grande vittoria, perchè sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge che serviva solo a regalare un milione di nuovi voti al Pd. E ora tutti quelli che a sinistra fingevano di digiunare per lo ius soli, saltando il pranzo ma non la cena, possono anche tornare a mangiare, anche se temo che il panettone stavolta gli andrà di traverso”.
Sul rinvio è arrivato il commento durisssimo dell’Unicef: “Pagina incivile per l’Italia. Chiediamo scusa agli 800mila compagni di classe dei nostri figli”. Per il resto ha prevalso il silenzio. Così è stato bocciato il provvedimento tanto decantato negli ultimi mesi che avrebbe dovuto portare alla regolamentazione della cittadinanza.