Atleti, professori universitari, ex magistrati, uomini e donne dello spettacolo. Spazio alla cosiddetta “società civile”. Meglio, poi, se pure Vip. La corsa alle candidature è ormai cominciata, muovendosi sinuosamente sottotraccia alla ricerca di candidati, nella speranza che possano poi portare in dote quei voti che, tanto il Centrodestra quanto il Centrosinistra, hanno paura di aver perduto per strada. Due giorni fa d’altronde, alla presentazione del libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi è stato chiaro su un punto: in pochi saranno i riconfermati. Insomma, la parola d’or all’interno di Forza Italia è “facce nuove”. Dovrebbe essere cosa fatta per il vicepresidente di Confindustria Giovani, Francesco Ferri, uomo già scelto dal Cav per guidare il “Centro studi liberale”, un think tank composto da imprenditori e giovani professionisti che l’ex presidente del Consiglio vorrebbe affiancare a Forza Italia e da cui è possibile che vengano estratti altri nomi, a cominciare da Lorenzo Viviani, vicepresidente e “responsabile del pensiero liberale”. Sempre dal mondo dell’imprenditoria giovanile, insistenti sono le voci che vorrebbero nelle file forziste anche Gian Luca Comandini, che, nonostante la giovane età (27 anni), è già un nome noto nel mondo del marketing, della finanza 2.0 e della comunicazione. Il suo sogno? “Contribuire all’istituzione del primo Ministero dell’Infosfera”, scrive sul suo sito. A trovare spazio, ancora, sarà il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, dopo che la città marchigiana si è pure piazzata al primo posto nella sezione “lavoro ed innovazione”, nella consueta classifica stilata dal Sole 24 Ore.
La selezione – manco a dirlo – toccherà anche il mondo femminile. In lizza ci sarà senz’altro Licia Ronzulli, da sempre una prediletta di Berlusconi, che tenterà la strada delle politiche dopo la mancata elezione alle ultime europee. A proposito di Bruxelles, dovrebbe tornare in Italia anche Elisabetta Gardini. Tra i volti nuovi di Forza Italia, infine, ecco Annaelsa Tartaglione: 28 anni con un fisico da modella, la “Carfagna del Molise”, dopo essere stata una delle rappresentanti più in vista del club “Forza Silvio”, è oggi segretaria del partito nella piccola Regione italiana.
Casa dem – Trasferiamoci, ora, in casa Pd. Partiamo da una certezza: Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata con l’acido che Maria Elena Boschi ha voluto subito come sua consulente: scontata la sua candidatura. Così come dovrebbe essere fatta anche per Annalisa Chirico, la giornalista che ha fatto del garantismo la sua bandiera. I ben informati parlano di cene sempre più frequenti con esponenti di punta dei dem, specie dopo la partecipazione della Chirico, a fine settembre, alla “Terrazza Pd” per parlare di giustizia e politica. Ma nella lista dovrebbe trovare spazio anche Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso nell’85 dalla camorra: un tentativo anche per cercare di recuperare appeal in una città che si stringe sempre più intorno a Luigi de Magistris (che, dal canto suo, sta ragionando per lanciare DeMa al fianco di Liberi e Uguali facendo candidare suo fratello Claudio). Poi, però, c’è la sfera dei sogni di Matteo Renzi, una sfera entro la quale rientrano il virologo e acerrimo nemico dei no-vax Roberto Burioni (col quale, però, sarebbe stata trovata un’intesa), Samantha Cristoforetti e Tania Cagnotto. Improbabile che alla fine le due donne cedano, anche se la Cagnotto, dopo essersi ritirata, potrebbe percorrere la stessa strada di Valentina Vezzali (a proposito: anche lei dovrebbe trovare posto nelle liste alleate del Pd). Ma il vero sogno inconfessato di Renzi è Bebe Vio: assai difficile, però, che la schermitrice 20enne possa scegliere la carriera politica, abbandonando lo sport.
Liberi, uguali e Vip – A lavoro anche la sinistra di Pietro Grasso. E anche qui i nomi che girano sono di un certo peso. Appare cosa fatta per Franco Roberti: esattamente come il leader di LeU, anche l’ex procuratore nazionale antimafia potrebbe ora intraprendere la strada politica. Più difficile, invece, che la presidente di Legambiente, Rossella Muroni, alla fine decida di scendere in campo. È questione di giorni, invece, per Laura Boldrini: dopo tanti tentennamenti, il 22 dicembre annuncerà il suo appoggio a Liberi e Uguali. Dovrebbe correre per le politiche anche Giulio Cavalli. Lo scrittore, autore, attore, impegnato da sempre nella lotta alla mafia, è legato da una profonda amicizia a Pippo Civati: potrebbe ora mettersi a disposizione dopo la passata esperienza da consigliere regionale in Lombardia (con Sel). E poi, ancora, Geppi Cucciari. E Sabrina Ferilli: dopo i suoi endorsement per il Pd poi rinnegati, potrebbe accettare la sfida, considerando che il cugino, Ottorino, è sindaco di Fiano ed è iscritto a Mdp. Anche qui, però, c’è un sogno nel cassetto, che risponde al nome di Pietro Bartolo, il medico-eroe di Lampedusa su cui starebbe insistendo lo stesso Grasso. Infine, spazio al femminismo: dopo le polemiche sul nome “maschilista” del partito, l’intento è quello di recuperare lanciando Giulia Blasi, scrittrice impegnata da sempre nella parità di genere e ideatrice dell’hashtag #quellavoltache, che ha spopolato dopo il caso Weinstein. Il Pd, allora, potrebbe rispondere con Marina Terragni, in passato già membro dell’assemblea nazionale dem.
Di padre in figlio – C’è, infine, un capitolo che tucca tutti, indistintamente. Ed è quello dei “figli di”. A cominciare da Piero De Luca, figlio del Governatore della Campania, che scenderà nelle file del Pd. Mentre nel centrodestra dovrebbe trovare posto Pellegrino Mastella, figlio di Clemente. Giorgia Meloni, dal canto suo, pare pronta a candidare Caio Giulio Cesare Mussolini, il nipote del fu Duce. E infine, tornando in casa Pd, scontata la candidatura della compagna di Dario Franceschini, l’attuale capogruppo Pd in Campidoglio, Michela De Biase. Ora non manca più nessuno. Solo non si vedono…
Tw: @CarmineGazzanni