Attenzione a lavorare troppo col computer: potrebbe essere molto pericoloso. Almeno se lavorate al Comune di Palermo dove, dal 2012 al 2014, l’amministrazione ha previsto un’indennità di rischio per i dipendenti che lavoravano, appunto, davanti a un pc. Un sacrificio per cui è più che giusto prevedere un’indennità – chiamata specificatamente “indennità di videoterminale” – per cui se ne sono andati circa 624mila euro. Una storia tanto incredibile quanto, ahinoi, reale e che emerge dal dossier di ben 250 pagine nel quale gli ispettori del ministero dell’Economia elencano 46 rilievi e presunte irregolarità nei confronti del Comune di Palermo. Stipendi gonfiati, contratti di servizio irregolari, indebiti pagamenti, superamento dei limiti di spesa per il personale. Insomma, di tutto. Sotto accusa, nella fattispecie, la gestione di Leoluca Orlando dato che gli ispettori del Mef hanno setacciato i conti dell’amministrazione comunale dal 2011, (Orlando si è insediato al Palazzo delle Aquile a metà 2012) fino al 2016.
Ma facciamo un passo indietro. Tutto nasce dopo il lavoro di denuncia di Riccardo Nuti portato avanti negli ultimi anni. Il deputato ex M5s e ora al Misto aveva denunciato, ad esempio, tramite interrogazioni parlamentari ed esposti alla Procura e all’Anac di Raffaele Cantone, le proroghe irregolari tagliate su misura per i 14 dirigenti nominati da Orlando; o, ancora, contratti irregolari di cui avrebbero usufruito alcune partecipate comunali. Da qui i controlli che hanno portato alla marea di rilievi, da cui ovviamente Orlando si difende a spada tratta. Ma cosa emerge dalla relazione? “Tra le altre cose – denuncia Nuti – scopriamo l’aumento quasi del 50% della dotazione organica del Comune, che è passata da 6.676 a 9.594. Un aumento avvenuto in maniera arbitraria senza alcuna valutazione”. Tremila dipendenti in più senza alcuna apparente ragione. Ma non basta. Perché ad aumentare è stata anche la spesa del personale delle partecipate, salita – ricostruiscono gli ispettori ministeriali – da 128 milioni nel 2012 a 135 milioni di euro nel 2015.
Paga Pantalone – Ma non è tutto. Perché, come detto, ad essere coccolato è stato soprattutto il personale del Comune. Vediamo cos’è, allora questa “indennità di videoterminale”. Nel lungo dossier si legge che per i dipendenti è prevista, tra le “fattispecie di prestazioni lavorative compensate con l’erogazione dell’indennità di rischio”, anche “le prestazioni […] che comportano esposizione diretta e continua a rischi derivanti da svolgere la propria attività utilizzando […] il videoterminale, per almeno 19 ore settimanali”. Insomma, per alcune categorie di dipendenti comunali se in cinque giorni si lavora mediamente meno di quattro ore al pc, ecco pronta l’indennità. Non è un caso che gli ispettori sottolineino “come alla sua erogazione si frappongono considerazioni di logica, prima che giuridiche”. Già, perché “è di tutta evidenza come l’uso del computer rientra come ordinario strumento di lavoro nell’abituale attività lavorativa dei dipendenti di qualsiasi categoria”. Ecco perché non si può che concludere per “l’illegittimità dell’erogazione dell’indennità in questione”. Ma di quanto parliamo? 276.370 euro nel 2012, 184.858 nel 2013 e 162.985 nel 2014. Per un totale, come detto, di circa 624mila euro.
La ciliegina sulla torta – Basta così? Assolutamente no. Tra i tanti rilievi del dossier, spuntano altre amene curiosità. A cominciare da quelle relative al segretario generale che avrebbe goduto nel 2011, accanto allo stipendio base, di una doppia retribuzione di posizione, portando a casa un surplus di 42mila euro più altri 21mila. Legittimo, ma curioso. Stesso dicasi per le retribuzioni di risultato: “tranne pochissime eccezioni è per tutti con il massimo punteggio”, tanto che “l’esame […] ha evidenziato la corresponsione di compensi o d’indennità presumibilmente in violazione”. Infine, gli ispettori parlano di “progressioni economiche orizzontali” (cioè all’interno della stessa categoria) per 34 unità. Peccato che ci fosse il blocco di progressioni fino al 2014. Ma, a quanto pare, non sarebbe stato rispettato.
Tw: @CarmineGazzanni