Lo scenario, al momento, è il meno probabile. Ma in Forza Italia c’è chi la ritiene una partita ancora aperta: il Cavaliere candidabile e in pista per le prossime politiche. Per adesso solo un’ipotesi, legata non solo all’esito del ricorso contro l’applicazione della Legge Severino presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo ma anche alla data delle prossime politiche. Che, con tutta probabilità saranno celebrate prima della sentenza dei giudici. Ma quanto potrebbe valere, in termini di consenso, il nome di Silvio Berlusconi candidato nella scheda elettorale?
Milioni di voti – Il sondaggista Nicola Piepoli, fondatore nel 2003 dell’omonimo Istituto, non ha dubbi. “Già adesso, schierato in campagna elettorale ma non candidato, ci sono due milioni di persone che si getterebbero nel fuoco per lui – spiega a La Notizia -. Un’enormità e tenga conto che si tratta di un calcolo prudente. Il suo nome nella scheda non sposterebbe moltissimo, ma porterebbe in dote all’incirca un altro 1% di consensi, l’equivalente più o meno di 300 mila voti”. Insomma, se Berlusconi tornasse candidabile in tempo per correre in prima persona alle prossime Politiche, potrebbe consegnare a Forza Italia un capitale complessivo di circa 2 milioni e 300 mila voti. Una capacità di attrazione, secondo Piepoli, senza precedenti nella storia Repubblicana. “Berlusconi è come un incantatore di serpenti: quando parla guardandoti negli occhi sembra che si rivolga solo a te”, spiega. “E indubbiamente il suo seguito personale, per la mia esperienza di vita, è un fatto unico – osserva il sondaggista -. Per poter fare un paragone, avendo io 82 anni, devo tornare indietro ai tempi di Mussolini che nel 1938 aveva l’intero Paese al suo seguito. Poi ha commesso degli errori catastrofici e li ha pagati. Ma era indubbiamente una persona che affascinava, proprio come Berlusconi”.
Previsioni impossibili – Ma c’è anche chi, come Roberto Weber di Swg, ritiene impossibile fare una stima precisa dei voti aggiuntivi che la candidatura diretta dell’ex premier porterebbe in dote a Forza Italia e alla coalizione di centrodestra. “Di preciso non saprei dire quanto sposterebbe, anche se mi pare che Berlusconi abbia ormai preso in considerazione l’idea di non potersi candidare personalmente alle prossime Politiche – spiega a La Notizia -. Ma in ogni caso, l’assenza del suo nome dalla scheda elettorale, non rallenterà la crescita (della coalizione, ndr) più di tanto. Semmai potrebbe pesare qualcosa nel confronto tra Forza Italia e la Lega. Insomma, una sua candidatura diretta non determinerebbe un’esplosione del centrodestra, ma avrebbe eventualmente solo un effetto interno alla coalizione”. Berlusconi o non Berlusconi, insomma, conclude Weber, il terzetto (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, ndr) “è piuttosto robusto” ed ha “poca possibilità di dispersione e maggiore possibilità di crescita”.
Twitter: @Antonio_Pitoni