Top manager di Mps nel periodo dello sciagurato acquisto di Antonveneta. Ma anche ex banchiere di quella Jp Morgan che ha fatto affari con la stessa Rocca Salimbeni, probabilmente influendo sulla nomina del suo attuale amministratore delegato. Dopodomani, davanti ai parlamentari della Commissione d’inchiesta sulle banche, è prevista l’audizione di Marco Morelli, che oggi ha le redini della disastrata banca senese. Chissà che non sia l’occasione di fare domande “piccanti” al banchiere, visto il suo percorso professionale, in passato già finito nel mirino di qualche parlamentare, anche se mai coinvolto nelle vicende giudiziarie che hanno investito il Monte.
Si dà infatti il caso che Morelli sia già passato dalle parti di Mps dal giugno del 2006 al febbraio del 2010, rivestendo i ruoli di vicedirettore generale, direttore finanziario e amministratore delegato di Mps Capital Services. Ed è proprio tra fine 2007 e inizio 2008 che si è concretizzata l’esiziale acquisizione di Antonveneta. Ma c’è di più, perché prima di arrivare a Siena, nel 2006, Morelli è stato responsabile per l’Italia di Jp Morgan. Parliamo della banca americana che nel 2008 strutturò il famoso bond “fresh”, una delle operazioni finanziarie più discusse di Mps, e che in tempi più recenti ha provato a spingere un piano di risanamento dell’istituto senese poi naufragato. Forse non ci vuole una gran fantasia nel supporre che il secondo approdo in Mps di Morelli possa essere stato favorito dalla stessa Jp Morgan. E questo dimostra che il materiale a disposizione per fare qualche domanda c’è. Bisognerà vedere chi avrà voglia di premere il piede sull’acceleratore.
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