Oltre alle offerte giunte per Alitalia, al fianco delle ipotesi di “spezzatino” avanzate da più parti – Lufthansa e Easyjet – sarebbe arrivata una proposta per l’acquisizione integrale della compagnia. A sottoporla, il fondo americano Cerberus Capital Management, con una mossa che “potrebbe modificare la corsa per il controllo dell’aerolinea”. Lo rivela oggi il Financial Times per cui Cerberus avrebbe giudicato la gara pubblica “troppo restrittiva” scegliendo di sottoporre una propria proposta, dal valore compreso fra i 100 e 400 milioni di euro, a patto di una “completa ristrutturazione”.
Le fonti del quotidiano riferiscono di una lunga analisi del dossier Alitalia da parte del fondo, i cui rappresentanti avrebbero avuto incontri con i commissari designati dal Governo (Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari). Peraltro, sempre per il FT, Cerberus proporrebbe il mantenimento di una quota pubblica nell’azionariato di Alitalia mentre ai sindacati sarebbe sottoposta una forma di “condivisione dei profitti”. A favore del fondo americano, l’esperienza maturata con la ristrutturazione di Air Canada, acquisita nel 2004 dopo il fallimento e rivenduta anni dopo con profitto. Secondo le fonti, Cerberus avrebbe indicato ai commissari la possibilità di rendere Alitalia dal punto di vista economico “sostenibile, competitiva e indipendente”, senza “scegliere gli asset più pregiati, limitandosi ad acquisire aerei o rotte ma tenendo insieme il business come compagnia nazionale italiana”.
Il fondo Usa, che gestisce asset per oltre 40 miliardi di dollari, si sarebbe anche offerto di intervenire senza oneri per la riorganizzazione addirittura prima di completare il proprio investimento così da sfruttare gli ampi poteri assegnati alla gestione commissariale.