Complotto!! Mentre a Roma si scommette su quanto durerà poco la tregua tra il sindaco Virginia Raggi e la neo candidata alle Regionali del Lazio, Roberta Lombardi, in Sicilia i Cinque Stelle sentono aria di cospirazione ai loro danni. E di brogli elettorali. Il candidato premier Luigi Di Maio e l’aspirante governatore del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, hanno chiesto la presenza di osservatori internazionali dell’Osce per il voto in programma il 5 novembre. Il clima nella regione è come sempre rovente a poche settimane da un voto dove la corsa è ristretta a due nomi: il candidato del Centrodestra Nello Musumeci e quello dei Cinque Stelle. Sembra molto indietro, invece, il candidato del Pd Fabrizio Micari, con l’ex governatore Rosario Crocetta non riuscito neppure a candidarsi per un posto all’Assemblea regionale. Al centro della polemica alzata dal Movimento c’è però la questione morale nel Centrodestra. A Musumeci, che aveva snobbato il confronto pubblico con Cancellieri, adducendo che non aveva mai amministrato nemmeno un condominio, ora è l’aspirante presidente Cinque Stelle che replica sostenendo di non volerlo più lui questo confronto. Una storia che ricorda tanto la favola della volpe e l’uva. Oltre che all’Osce, manco fossimo in uno dei vecchi regimi latinoamericani, Di Maio si è anche appellato a Rosy Bindi perché acceleri i controllo sugli “impresentabili” presenti nelle liste. L’ultimo caso, con l’arresto del sindaco di Priolo Antonello Rizza (candidato alle regionali per Forza Italia) ha risollevato la questione dei candidati poco onorevoli, in passato ampiamente presenti in tutte le liste. Ora queste presenze “ingombranti” sembrano essere state circoscritte a pochi soggetti, ma al di là delle ricostruzioni giornalistiche e delle accuse potenzialmente pretestuose delle controparti politiche non c’è un pronunciamento dell’Antimafia. Cancellieri ha quindi attaccato direttamente Musumeci, accusandolo di aver mentito quando promise che avrebbe presentato liste pulite. Rizza in effetti non compare nella lista del presidente #DiventeràBellissima (che a Siracusa non è presente), ma in quella alleata di Forza Italia. Per i Cinque Stelle è abbastanza per bollare come un bugiardo il loro concorrente più pericoloso, così come il fatto che in Sicilia ci sia una forte disoccupazione è la prova che questo favorisca la presenza del voto di scambio. Un concetto sicuramente logico, ma che suona strano se pronunciato da un eletto al Parlamento campano, regione dove gli stessi problemi di disoccupazione non sono proprio irrilevanti. Di Maio però andrà avanti presentando una mozione alla Camera per chiedere al governo di aderire alla richiesta di ispettori all’Osce. Chissà che non lo scoprano loro il complotto che il Movimento vede dietro ogni angolo da anni. Senza averlo trovato mai.
Complotto!! I Cinque Stelle chiamano l’Osce a vigilare sulle elezioni regionali siciliane. E il parlamentare eletto in Campania Luigi Di Maio spiega: nell’isola c’è molta disoccupazione e questo favorisce il voto di scambio. Ovviamente solo nell’isola
Complotto!! I Cinque Stelle chiamano l'Osce a vigilare sulle elezioni regionali siciliane