di Andrea Koveos
Nicola Zingaretti promette ma non mantiene. Cinque milioni di euro l’anno di risparmio sul costo del riscaldamento nelle scuole. Lo aveva assicurato più di un anno fa l’allora presidente della Provincia di Roma, ora governatore. Impegno che non è stato rispettato.
Palazzo Valentini, infatti, paga ancora oggi 18 milioni di euro l’anno per la climatizzazione invernale degli istituti scolastici alla Cofely Italia spa, società del gruppo GdF Suez. Costo che secondo Nicola Zingaretti poteva essere tagliato di un buon 20 per cento grazie appunto a una gara per l’affidamento del servizio integrato di energia e manutenzione degli impianti tecnologici del patrimonio immobiliare. Gara che secondo le intenzioni della Provincia avrebbe fatto risparmiare, leggendo gli importi annui a base d’asta, almeno 5 milioni di euro l’anno ma di cui dall’aprile 2012 non si è saputo più nulla.
Nel frattempo Nicola Zingaretti si è candidato alla presidenza della Regione Lazio, lasciando la guida dell’ ente al commissario straordinario Umberto Postiglione. Ente che dal primo gennaio 2014 non esisterà più sostituito dalla Città metropolitana di Roma. Per quella data, in linea teorica, la gara per il riscaldamento nelle scuole dovrebbe essere aggiudicata, ma il condizionale è sempre d’obbligo. Gli interessi che ruotano attorno a questo settore sono enormi anche in considerazione dei numerosi dei ricorsi fatti dalla aziende escluse dalla gara.
Intanto per non lasciare le scuole al gelo, l’amministrazione provinciale, attualmente commissariata, continua a prorogare il contratto con la società francese che fornisce il servizio.
Proroga che, con tutta probabilità, sarà rinnovata per una quarta volta a partire dal prossimo autunno. Soldi in più pagati dai cittadini romani e sborsati inutilmente dalle 15 società che per partecipare al bando della Provincia hanno investito almeno 50mila euro per la realizzazione dei progetti. Il disciplinare di gara della Provincia di Roma prevedeva quattro lotti distinti da assegnare a quattro società diverse, per una durata di sette anni.
In effetti. i concorrenti hanno partecipato anche a più di un lotto, non potendo però aggiudicarsene più di uno.
In termini occupazionali, vincere un appalto da 5 milioni di euro, significa per un’azienda garantire lo stipendio a 150 dipendenti per tutta la durata prevista dal bando.