di Stefano Sansonetti
Ci sono nomi grossi, anche se magari sconosciuti al di fuori degli addetti ai lavori, tra le decine di professoroni indagati in quella che verrebbe da definire un’“Universitopoli”. Ovvero una specie di accordo corruttivo, almeno così ritiene la procura di Firenze, il cui principale ingrediente sarebbe stato un mix di concorsi alterati e spartizione di cattedre. Inutile nascondersi che il nome più rumoroso è quello di Augusto Fantozzi, già ministro delle finanze e del commercio estero negli anni ‘90. In tempi più recenti il giurista è assurto agli onori della cronaca per essere stato commissario straordinario dell’Alitalia. Spesso, però, si fatica a mettere a fuoco che Fantozzi occupa tutt’ora poltrone importanti, come quella di presidente del big dell’azzardo Sisal. Inoltre è fondatore e partner del mega studio tributario Fantozzi e Associati, presso il quale si sono forgiati giuristi poi diventati boiardi di Stato del massimo livello. E’ il caso soprattutto di Ernesto Maria Ruffini, nello studio addirittura dal 1998 al 2015, ultimo amministratore delegato di Equitalia e oggi direttore dell’Agenzia delle entrate. Altro nome importante, all’interno del gruppone di accademici finiti nel mirino della magistratura, è quello di Roberto Cordeiro Guerra, ordinario di diritto tributario all’Università di Firenze e avvocato di clienti eccellenti. Tra questi c’è il gruppo farmaceutico Menarini, anch’esso con sede nel capoluogo toscano, che Cordeiro assiste da tempo nelle sue vicende giudiziarie e fiscali.
Il profilo – Ma Cordeiro ha assistito anche l’ex bomber Bobo Vieri in un’altra vertenza fiscale. L’avvocato, tra l’altro, proprio come Fantozzi non è estraneo al grande mondo dei consigli di amministrazione: da qualche mese, con Oscar Farinetti (il patron di Eataly) è entrato a far parte del Cda di Starhotels, catena alberghiera del lusso con sede legale a Milano ma anima fiorentina. In base allo stato attuale delle indagini, però, c’è una differenza tra la posizione di Fantozzi e quella di Cordeiro: il secondo è stato interdetto dall’insegnamento universitario per 12 mesi, mentre il primo al momento non è ricaduto nella misura (dovrà essere interrogato dal gip, che si è riservato la valutazione).
Gli altri – Tra gli indagati-interdetti c’è un terzo grosso nome. Si tratta di Livia Salvini, professoressa alla Luiss ma soprattutto numero uno del super studio legale-tributario Salvini Escalar e Associati. Quest’ultimo è noto tra gli specialisti per essere stato fondato da un altro ex ministro delle finanze, Franco Gallo, in passato anche presidente della Corte costituzionale. La Salvini, tra l’altro, è probabilmente una delle figure con maggiore confidenza con poltrone in consigli di amministrazione e collegi sindacali. Al momento, infatti, risulta essere consigliere di amministrazione del Gruppo Sole 24 Ore (che fa capo a Confindustria), consigliere di amministrazione di Igd Siiq (società che si occupa di investimenti immobiliari, soprattutto in supermercati e centri commerciali in Italia e in Romania), presidente del collegio sindacale di Coopfond Spa (sulla carta il fondo mutualistico della coop rosse legate a Legacoop, nella sostanza una holding ormai accreditata di più di 200 partecipazioni) e sindaco effettivo di Atlantia (la holding della famiglia Benetton che tra le altre controlla Autostrade per l’Italia). Naturalmente rispetto a ciascuno di questi profili l’indagine dovrà fare il suo corso. E l’impianto accusatorio sarà tutto da dimostrare. Da ieri, però, si può dire che su alcuni dei fiscalisti più in voga del Paese si è acceso il faro della magistratura. Con quali esiti si potrà capire soltanto nei prossimi mesi.