Sale il numero delle vittime del terremoto in Messico, dove tuttora resta attiva l’allerta tsunami. Le prime provvisorie notizie parlavano di sei vittime, ma il bilancio al momento e’ gia’ arrivato a 15 vittime. Fonti messicane di qualche minuto fa parlano di quattro vittime nello Stato messicano del Chiapas, due nello stato di Tabasco e di una vittima anche in Guatemala. Desta preoccupazione il crollo di un albergo nello Stato di Oaxaca, sotto il quale sarebbero rimaste alcune persone. Difficile l’accesso alle zone rurali.
Ma il numero è destinato a crescere considerando che parliamo di un terremoto di magnitudo 8.4 (e non 8.2 come precedentemente appreso) che si è verificato nella notte. Lo ha confermato il segretario del Governo Miguel Ángel Osorio Chong. Parlando a Televisa, il ministro ha segnalato che la situazione più grave è proprio in Chiapas, dove il sisma ha avuto il suo epicentro.
L’epicentro è stato localizzato 87 km a sud-ovest di Pijijiapan, a una profondità di 69,7 km. Il forte sisma è stato seguito da altre sei scosse di magnitudo tra 4.4 e 5.7.
La potenza del sisma ha fatto scattare l’allerta tsunami sulla costa occidentale del Messico ed è stata estesa a Nicaragua, Ecuador, Guatemala, Panama, Costa Rica, El Salvador e Honduras. In molte di queste zone, sono possibili onde alte fino a 3 metri. Secondo l’agenzia statunitense US Geological Survey l’allarma sarà ‘alto’ per le prossime tre ore.
A Città del Messico – dove in molte zone è saltata la luce – migliaia di persone si sono riversate in strada in preda al panico. Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha scritto che le agenzie competenti del governo “hanno avuto indicazione di riunirsi immediatamente per monitorare, valutare e prendere azioni” in seguito al terremoto. Questo è il sisma più violento in Messico da quello del 19 settembre del 1985, di magnitudo 8.1, che provocò oltre diecimila morti.