Non solo quello dei cambi di casacca, che già di per sé sarebbe bastato e avanzato. L’ultimo anno della XVII legislatura ha fatto segnare un altro, indubbiamente poco edificante record: quello delle ferie più lunghe che dal 2013 a oggi deputati e senatori si siano concessi. Proprio così. Openpolis, l’osservatorio civico della politica italiana, s’è preso la briga di andare a contare i giorni che gli eletti hanno passato fra mari e monti, in Italia e all’estero, nella calda estate che stiamo per lasciarci alle spalle. Ebbene, le Aule di Camera e Senato hanno chiuso i battenti giovedì 3 agosto (ultima seduta il 2) e riapriranno martedì 12 settembre. In totale fanno 39 giorni di stop. Un lasso di tempo che, ha precisato l’associazione, ha incluso ben 27 giorni lavorativi. Da inizio legislatura, come detto, i numeri sono in costante crescita. Nell’estate 2013, infatti, le Camere si presero 25 giorni di pausa, e anche l’anno successivo (2014) le cose andarono più o meno nello stesso modo: Montecitorio si fermò 26 giorni e Palazzo Madama 24. Troppo poco, avranno pensato i “nostri” dodici mesi più tardi. Al punto che nel 2015 il Parlamento ha serrato i battenti per 32 giorni: un mese e spiccioli. Per non parlare del 2016: 36 giorni di vacanza la Camera e 38 il Senato. Prima, appunto, del record odierno.
Aspetta e spera – Come punto di riferimento per operare il calcolo, Openpolis ha preso le sedute dell’Aula. Se è vero infatti che alcune commissioni hanno già ricominciato a riunirsi, l’unico modo per valutare in maniera onnicomprensiva l’attività di tutti i parlamentari è proprio questo. Polemica pretestuosa, per i diretti interessati. Al punto che già ad agosto, quando qualcuno provò a cavalcarla, l’ufficio stampa della Camera rispose con un duro comunicato nel quale affermò, in sostanza, che i Parlamenti degli altri Paesi europei fanno pure di peggio. Tanto per dirne una, il Bundestag tedesco che aveva concluso l’attività il 1° luglio l’ha ripresa il 4 settembre. Della serie: mal comune, mezzo gaudio. Quello che però la nota di Montecitorio ha dimenticato di sottolineare è che, quando mancano una manciata di mesi prima di tornare alle urne, ci sono ben 94 disegni di leggi “parcheggiati”, il 67% dei quali al Senato dove la maggioranza è tutt’altro che solida. Qualche esempio? Lo Ius soli, il testamento biologico, la pdl Richetti sui vitalizi, il ddl sulla legittima difesa o quello sul consumo di suolo, il codice antimafia. Provvedimenti che rischiano di rimanere lettera morta, in certi casi per mere ragioni di volontà politica.
Lavorare stanca – Ma non solo. Sempre Openpolis ha calcolato quanti giorni, effettivamente, le Camere hanno lavorato dal 2013 a oggi. Allora: le sedute dell’Aula di Montecitorio sono state 847, quelle di Palazzo Madama 871. La media? Circa 16 incontri al mese. E ad agosto? Se quattro anni fa le sedute furono 8 per ramo, nel 2014 si sono ridotte a 6 alla Camera e 7 al Senato. Ancora: 3 nel 2015 e 4 nel 2016. Fino alle 2 di oggi. Del resto, si sa: lavorare stanca. Touché.
Twitter: @GiorgioVelardi