Scappano dalla guerra a casa loro e vengono a farla qua da noi per avere a sbafo un appartamento. Detta così – e il solito becerume populista che campa sull’odio per gli immigrati ieri sui social network ha detto ben di peggio – la rivolta di ieri a Roma è intollerabile. Le cose però non stanno esattamente così. Il centinaio di rifugiati africani che si è opposto allo sgombero ordinato dalla polizia ha eseguito alla lettera quello che qualcuno gli ha ordinato di fare. A meno di non voler credere alla favoletta che ci sia gente che parta dall’Etiopia per forzare e occupare uno stabile, è evidente che gli immigrati sono organizzati e portati fino alla guerriglia urbana da qualche soggetto che difficilmente fa tutto questo per niente. Cosa c’è dietro il business dell’accoglienza è emerso ampiamente nell’inchiesta Mafia Capitale, dove la mafia è stata tolta di mezzo dai giudici ma il metodo predatorio e criminale di chi anima gli opacissimi comitati per la casa è rimasto chiarissimo. Farabutti che non esistano a far agitare la piazza per creare allarme sociale e affittare alle istituzioni a peso d’oro gli alloggi che dicono loro. E l’affare rende di più se aumenta la gente che odia lo straniero.
L'Editoriale
La guerra dei migranti per la casa
Il centinaio di migranti africani che si è opposto allo sgombero ordinato dalla polizia ha eseguito alla lettera quello che qualcuno gli ha ordinato di fare