di Stefano Sansonetti
Era un appuntamento importante. Nel progressivo allargamento della sua sfera di influenza, infatti, nell’ottobre del 2016 la Consip aveva predisposto il primo maxi appalto per la fornitura di pacemaker alle strutture sanitarie italiane. Dietro l’operazione c’era il tentativo di introdurre gli ormai famosi “costi standard”, ovvero uniformare i prezzi di fornitura di dispositivi che, ancora in tempi recenti, risultavano molto squilibrati da una regione all’altra. Il tutto, ovviamente, in funzione di una razionalizzazione della spesa. Per quanto si vogliano abbassare i prezzi, però, quando si mette in palio la fornitura di 45mila pacemaker la cifra complessiva non può essere bassa. E così la Centrale acquisti del Tesoro, all’epoca ancora guidata dall’ex renziano Luigi Marroni e non ancora toccata dall’inchiesta sugli appalti ambìti dall’imprenditore Alfredo Romeo, ha stimato il valore massimo dell’appalto in 106 milioni di euro per 12 mesi, eventualmente rinnovabili.
La procedura – L’iter si è perfezionato lo scorso 1° agosto, quando la società pubblica, da poco guidata dall’Ad Cristiano Cannarsa, ha provveduto ad assegnare i 5 lotti in cui era divisa. Ebbene, la prima cosa che salta all’occhio è che le fette della “torta” sono state assegnate a raggruppamenti d’impresa in cui compaiono sempre in prima fila due società, le vere protagoniste di questa prima edizione dell’appalto per la fornitura di pacemaker: si tratta della Boston Scientific Spa e della Biotronik Italia Spa. Sono loro, a questo punto, a imporsi come i signori indiscussi del mercato italiano. Certo, la Consip ha sempre spiegato che la divisione degli appalti in numerosi lotti ha l’intento di favorire la maggiore concorrenza possibile. Ma evidentemente le due società in questione sono state talmente brave da aggiudicarsi, grazie alle loro offerte, tutta la posta in palio (seppur in compagnia di qualche altra società).
Dietro le quinte – Ma chi sono Boston Scientific e Biotronik Italia? Risalendo le catene di controllo si va a finire direttamente all’estero. Boston Scientific è un colosso americano, che ha il suo quartier generale a Marlborough, proprio a due passi da Boston, mentre Biotronik è tedesca, con sede a Berlino. Queste due società, come detto, sono riuscite a finire tra gli aggiudicatari di tutti e 5 i lotti. Dopo di loro c’è un’altra società americana, Medtronic, con sede a Minneapolis, che è inserita in raggruppamenti che l’hanno spuntata in quattro lotti su cinque. A chiudere c’è una terza società a stelle e strisce, la St. Jude Medical (recentemente acquisita dall’altra americana Abbott), che compare in raggruppamenti vittoriosi in due lotti. Insomma, è questo il ristretto gruppetto attraverso il quale, da adesso in poi, passeranno le maggiori forniture di pacemaker agli ospedali italiani. E c’è da giurare che le stesse società si presenteranno puntuali all’appuntamento con le prossime gare Consip, in via di predisposizione già nei prossimi mesi.
Twitter: @SSansonetti