“Non c’è più tempo”. I genitori del piccolo Charlie Gard si sono arresi nella loro disperata battaglia legale per salvare il figlio affetto da una grave malattia genetica. Oggi hanno ritirato la richiesta all’Alta Corte di Londra per trasportare il piccolo di 10 mesi negli Usa dove tentare una terapia sperimentale.
La decisione è maturata dopo che anche il medico americano che aveva proposto la cura sperimentale non ha lasciato più alcuna speranza di guarigione.Il piccolo è ricoverato all’ospedale di Great Ormond Street, a Londra. I genitori dovranno discutere con l’ospedale le modalità della morte del piccolo Charlie, secondo quanto scrive la Reuters. “Danni muscolari irreversibili sono stati fatti e la cura non può più avere successo”, ha affermato il legale nel motivare la decisione dei genitori, aggiungendo: “Charlie ha atteso con pazienza le cure. A causa del ritardo, quella finestra d’opportunità è andata perduta”.
Non si sono placate invece le polemiche sui medici dell’ospedale londinese tra minacce di morte e pesanti attacchi. Minacce che i genitori del piccolo Charlie hanno condannato fermamente. Per loro questo è il momento più duro e hanno commentato: “Volevamo solo dargli una speranza di vivere”.
“Non c’è più tempo”. I genitori del piccolo Charlie Gard si sono arresi nella loro disperata battaglia legale per salvare il figlio affetto da una grave malattia genetica. Oggi hanno ritirato la richiesta all’Alta Corte di Londra per trasportare il piccolo di 10 mesi negli Usa dove tentare una terapia sperimentale.
La decisione è maturata dopo che anche il medico americano che aveva proposto la cura sperimentale non ha lasciato più alcuna speranza di guarigione.Il piccolo è ricoverato all’ospedale di Great Ormond Street, a Londra. I genitori dovranno discutere con l’ospedale le modalità della morte del piccolo Charlie, secondo quanto scrive la Reuters. “Danni muscolari irreversibili sono stati fatti e la cura non può più avere successo”, ha affermato il legale nel motivare la decisione dei genitori, aggiungendo: “Charlie ha atteso con pazienza le cure. A causa del ritardo, quella finestra d’opportunità è andata perduta”.
Non si sono placate invece le polemiche sui medici dell’ospedale londinese tra minacce di morte e pesanti attacchi. Minacce che i genitori del piccolo Charlie hanno condannato fermamente. Per loro questo è il momento più duro e hanno commentato: “Volevamo solo dargli una speranza di vivere”.