di Alessandro Barcella
Quando si è stati deputato Dc per oltre 25 anni, e nel cono di luce della corrente andreottiana, tornare nell’ombra è esercizio impossibile. Ogni incarico garantisce potere attraverso la visibilità, e una rete di relazioni professionali e sociali da non sprecare. Non pare sottrarsi a questa legge Carlo Sangalli, potente presidente della Camera di Commercio di Milano.
Politico di lungo corso
Comasco classe 1937, Sangalli è stato parlamentare democristiano (e andreottiano) dal 1968 al 1994. Il suo è un “cursus honorum” di tutto rispetto, passato attraverso la poltrona di sottosegretario al Turismo e spettacolo nel terzo Governo Andreotti (1976-1978) e quella nella centralissima “Commissione per le Attività produttive”. Compagno di Romano Prodi negli studi giurisprudenziali in Cattolica e amico di Silvio Berlusconi sin dai tempi dell’immobiliare Edilnord, ha sempre saputo mantenere quell’equidistanza che ha rappresentato, nel nostro Paese, il requisito più indicato al mantenimento del potere. Uscito dai palazzi romani, prende il via l’ascesa inarrestabile dell’uomo, cui tutti riconoscono grandi doti di mediazione. Un’ascesa che lo vede oggi seduto , al tempo stesso, su numerose poltrone di primissimo piano.
Nel cuore del commercio
La prima è quella di “Confcommercio imprese per l’Italia”, la confederazione italiana delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo che guida dal 2006 e sino al prossimo 2015. Una rete potentissima, che rappresenta il 47% del valore aggiunto nella contabilità nazionale. Una rete di cui Sangalli, e siamo alla seconda poltrona, è anche Presidente a livello di articolazione milanese (sede locale che comprende Milano, Lodi e Monza-Brianza, per un totale di circa 40mila imprese associate e oltre 300mila lavoratori e che detiene una piccolissima quota nei mercati generali di Milano).
Il reincarico al vertice milanese, suffragato da una percentuale quasi “bulgara” di consensi (97.3%), si va ad aggiungere alla terza poltrona, quella da Presidente della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Milano, su cui siede dal 1997.
Un’istituzione storica, tra le prime in Europa per tasso di imprenditorialità e numero di imprese rappresentate. “Ente pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali”, è una struttura autonoma, dotata di statuto proprio e indipendente politicamente, finanziariamente e dal lato gestionale. Le sue funzioni vanno dalla tenuta di albi ed elenchi di professionisti al sostegno alle imprese, sino allo sviluppo dell’economia locale.
Una vera autorità in materia, che detiene tra l’altro 5 aziende speciali(Osmi Borsa immobiliare, Camera arbritrale, ente di formazione Formaper, Innov-hub e Promos).
“Questa è la sede dell’economia reale – ha spiegato Sangalli durante la conferma dell’incarico nel luglio 2012 e sino al prossimo 2017-.
Con circa 285mila imprese attive, la nostra Camera di commercio è la casa delle imprese, un hub delle principali realtà produttive”.
I mille incarichi
Ma Sangalli è ancora altrove: lo troviamo infatti in almeno altre 3 poltrone di tutto rispetto. La quarta è quella della Vicepresidenza della Fondazione Cariplo, braccio filantropico della storica Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (da cui si separa nel 98): un colosso da 6.2 miliardi di Euro di patrimonio e che detiene il 4.67% del capitale di Intesa San Paolo. Nel solo periodo 2006-2012 la Fondazione ha erogato contributi per oltre 1 miliardo di euro la metà circa di quanto erogato dalla sua nascita). Una “potenza di fuoco” straordinaria, che vede Sangalli in vice-presidenza dal 1998. A quota numero 5 arriviamo con la vice-presidenza della “Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano”, che dal 2010 detiene tutti gli asset fieristici e congressuali del Gruppo Fiera Milano (spazi espositivi delle fiere milanesi, alberghi e sedi congressuali). Tra i soci di Arexpo S.p.A. (proprietaria delle aree di Expo 2015), è retta oggi dal vice presidente vicario Vittorio Bellotti (cui si affiancano nel comitato esecutivo il vice presidente Sangalli e altri 6 componenti). Un’altra “corazzata”, che nel 2011 ha chiuso con un patrimonio netto di 615 milioni di Euro. Infine la sesta delle poltrone di Carlo Sangalli, non meno importante, quella di consigliere esecutivo e indipendente del Gruppo Mondadori (per cui siede nel centralissimo “comitato remunerazione e nomine”).