La fame di lavoro continua ad aumentare in Italia, crescendo di pari passo con il numero di disoccupati. I dati Istat di maggio 2017 sono negativi su tutta la linea. “La stima degli occupati cala dello 0,2% rispetto ad aprile (-51 mila unità) attestandosi, dopo il forte incremento registrato il mese precedente, ad un livello lievemente superiore a quello di marzo”, ha riportato l’istituto di statistica. Allo stesso tempo “il tasso di disoccupazione sale all’11,3% (+0,2 punti percentuali) e quello giovanile al 37,0% (+1,8 punti)”. Una bocciatura allo sbandierato Jobs Act, che da tempo inizia a mostrare i suoi limiti. Anche perché in questo caso il dato degli inattivi (le persone che non sono nemmeno alla ricerca di un’occupazione) resta invariato.
E il bollettino ha subito ridato fiato alle polemiche: “Ancora una volta il miglioramento del mercato del lavoro è durato ben poco”, ha sottolineato il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, in riferimento alla precedente dinamica di miglioramento. “Il fallimento del Jobs Act di Renzi è dimostrato dal fatto che calano i lavoratori permanenti mentre aumentano i contratti a termine”, ha inoltre evidenziato il deputato degli azzurri. Non è certo più tenero l’esponente del Movimento democratico e progressista, Arturo Scotto: “Crescita disoccupazione giovanile record nell’eurozona per l’Italia. Finito doping degli incentivi, Jobs Act si conferma un fallimento”.