La tensione in Venezuela è sempre a livelli altissimi. Nella Capitale Caracas un elicottero si è fermato sulla Corte Suprema, organo sotto il controllo del presidente Nicolas Maduro, lanciando alcune granate. Anche il ministero dell’Interno è stato l’obiettivo di un attacco del genere con decine di colpi di arma da fuoco esploso verso il palazzo istituzionale, al cui interno c’erano anche delle persone in visita. Secondo la versione governativa, l’attacco è stato orchestrato dall’ex-ministro degli Interni e della Giustizia, Miguel Rodriguez Torres, passato all’opposizione.
Maduro ha denunciato l’attacco terroristico da parte della destra, che da mesi sta combattendo per tornare al voto e chiudere il mandato del presidente. L’erede di Hugo Chavez è alle prese con una crisi politica ed economica inarrestabile, che ha portato in piazza migliaia di manifestanti: durante le proteste ci sono state anche molte vittime a causa della violenta repressione attuata dalle forze di polizia. Il clima è però quello del golpe. In serata alcuni carri armati hanno attraversato le strade principali di Caracas, mentre dei gruppi di militari sono entrati nel Parlamento, scontrandosi con deputati e senatori venezuelani. Maduro ha così annunciato la mobilitazione dell’esercito per difendere la democrazia.