La partita è rinviata alla prossima settimana. Perché nessuno, prima dei ballottaggi di domenica, ha intenzione di scoprire le carte col serio rischio di finire in fuorigioco, come del resto già successo ai tempi dell’Italicum. Ma una volta archiviate le Amministrative, per forza di cose, i partiti dovranno tornare a sedersi a un tavolo per discutere di legge elettorale, a meno che l’intenzione non sia quella di andare a votare con i due Consultellum. Scenario sul quale il Quirinale ha già espresso più d’una preoccupazione.
Quale sia il punto di (ri)partenza dopo il flop dell’accordo quadripartito – Pd, Forza Italia, Lega e M5S – sul cosiddetto “Tedeschellum” è tuttora un mistero. Di fatto ad oggi, come noto, non c’è una maggioranza parlamentare in grado di bollinare alcun sistema. Il Mattarellum non piace a FI e alfaniani, l’Italicum-bis presentato l’11 maggio dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori), è finito agli archivi dopo 5 giorni per scelta del Pd. Il “Tedeschellum”, come detto, è “morto” nella culla. Berlusconi, promotore proprio del sistema tedesco (che di tedesco in verità ha solo la soglia di sbarramento del 5%), ha le idee chiare. “Noi la nostra parte l’abbiamo fatta e siamo pronti a continuare a farla – ha chiarito il leader di Forza Italia –. Mi auguro che i maggiori partiti, e prima di tutto il Pd con il quale avevamo cominciato il ragionamento sul sistema tedesco, dimostrino responsabilità. In Commissione eravamo giunti ad un accordo condiviso. Dopo i ballottaggi sarebbe logico ripartire da lì”.
Dopo il voto un sistema che non garantirebbe né vincitori né vinti permetterebbe a FI di trattare col Pd per un Governo di larghe intese, arginando l’avanzata di Salvini. Da qui la voglia dell’ex premier di “riesumare” il “Tedeschellum”. Con Giorgia Meloni, però, Fratelli d’Italia prova a rompere gli indugi, annunciando la presentazione una proposta che introduca il premio alla coalizione e delle soglie a scaglioni per far scattare i premi di maggioranza. “Oggi l’Italicum prevede che chi si aggiudica il 40% dei consensi abbia il 54% dei seggi. Noi – ha spiegato la Meloni – vogliamo integrare questo sistema stabilendo che chi, invece, si aggiudicasse il 37% dei voti potrebbe arrivare automaticamente al 51”. Vedremo.
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