Ha formato un governo in pochi giorni per lanciare un segnale di rinnovata forza. Ma la premier britannica, Theresa May, è nel pieno della bufera con il partito conservatore che fa pressing per ottenere le sue dimissioni. “È un cadavere ambulante, la sola cosa da capire è quanto tempo resterà nel corridoio della morte”, ha sentenziato George Osborne, ex ministro delle Finanze nell’Esecutivo guidato da David Cameron. Parole durissime, che rispecchiano in parte il pensiero di altri dirigenti. Per questo motivo sono in risalita le quotazioni di Boris Johnson, ministro degli Esteri ex sindaco di Londra, diventato ancora più popolare per la sua campagna a favore della Brexit.
La questione è comunque anche di opportunità politica: non è molto conveniente mettersi alla guida di un governo che nasce fragile, basato su due voti di maggioranza grazie all’appoggio degli unionisti nordirlandesi. La premier ha anche dei sondaggi sfavorevoli: il 48% vuole un suo passo indietro.
Nella formazione dell’esecutivo, la May ha scelto l’ex ministro del Lavoro, Damien Green come suo vice. A sorpresa la prima ministra ha assegnato a Michael Gove la poltrona di ministro dell’Ambiente, riabilitandolo dopo un periodo di epurazione. Come Cancelliere dello Scacchiere, Philipp Hammond, è stato confermato come Cancelliere dello Scacchiere, ossia ministro delle Finanze.